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Sport in tv: facciamo “chiarezza”

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Un nostro articolo apparso nel week-end riguardante la trasmissione degli eventi sportivi in chiaro in Francia ha destato particolare interesse. Per questo abbiamo deciso di soffermarci sulla direttiva europea denominata “Televisione senza frontiere”, del 3 ottobre 1989, che tra i suoi vari punti affronta anche quello dello sport in tv.

La direttiva, in quanto tale, lascia ampio margine di manovra agli stati membri, ma in questo caso è il testo stesso della direttiva ad essere ambiguo, tant’è che ogni Paese l’ha recepita a modo suo. Essa offre la possibilità ad ogni stato di definire un elenco di eventi sportivi di particolare rilevanza per la società, che devono essere trasmessi gratuitamente e in chiaro. Ma si tratta appunto di una possibilità.

In Italia la direttiva è stata recepita con la legge n. 122 del 30 aprile 1998. Il testo della legge non cita nessun evento in modo specifico, ma si limita a ripetere la formula generica “manifestazioni sportive”. Il che, sebbene sia molto criticabile, non è per nulla in contrasto con la direttiva europea.

In Francia, invece, non c’è stato nessun bisogno di recepire la direttiva, in quanto una legge esisteva già dal 30 settembre 1986. La legge è stata comunque modificata nel 1997. In essa vengono elencati ventuno punti che rappresentano gli eventi sportivi tutelati, ovvero che devono essere trasmessi in chiaro: alcuni punti rappresentano più di un evento (ad esempio, il punto 1 riguarda i Giochi Olimpici sia estivi che invernali). Gli avvenimenti elencati riguardano numerosi sport: oltre ai Giochi Olimpici, evento multisportivo per eccellenza, vi sono il calcio, il rugby, il tennis, la Formula 1, il ciclismo, il basket, la pallamano e l’atletica.

Il Ministro dello Sport, Valérie Fourneyron, ha però già affermato di voler ampliare l’elenco in estate: oltre alla sua idea di estendere la legge a tutto il Roland Garros, ha proposto di aumentare gli avvenimenti sportivi femminili tutelati, che al momento sono in netta minoranza rispetto a quelli maschili. A fare il suo ingresso sarà quasi certamente il calcio femminile, inoltre i successi della Francia in questi sport spingono verso l’aggiunta dei Mondiali di nuoto e di judo alla lista.

A questo punto, speriamo che il Ministro Josefa Idem prenda spunto dalla sua collega francese e spinga per modificare la legge 122, rendendola più completa ed esplicita.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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