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Volley femminile, Piacenza e uno scudetto memorabile

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Gara4, alla fine, è stata decisiva. Abbiamo le nuove Campionesse d’Italia di pallavolo. La Rebecchi Nordmeccanica Piacenza si cuce sul petto il primo, storico scudetto della sua storia.

Un successo costruito mattone su mattone, passo dopo passo.

Alla base una solida società che ha voluto fare bene, mantenendo le promesse fatte a inizio stagione, pagando regolarmente gli stipendi, onorando un movimento che arriva martoriato alla fine del campionato (due squadre ritirate, altre tre insolute).

Alla sommità un gruppo favoloso, coeso, senza una prima donna, composto da campionesse di primo livello che hanno trovato facilmente l’amalgama e l’intesa.

Alle spalle un allenatore fantastico, dal palmares ormai corposissimo: Gianni Caprara. Esonerato da Villa Cortese per motivazioni che forse non sapremo mai, è sbarcato in Emilia il 24 febbraio e da quel momento le sue ragazze non hanno più perso nelle competizioni nazionali (gara3 di finale esclusa). Per lui è il secondo scudetto dopo quello con Bergamo nel 2004 (sarebbe il terzo se contassimo quello con Reggio Calabria nel 2000 conquistato sul campo ma poi non assegnato per la posizione irregolare di Cristina Pirv).

 

Un titolo arrivato al termine di una stagione sorprendente, partita forse in sordina e poi rivelatasi meravigliosa. Prime giornate al comando, poi una lieve flessione a gennaio prima del rush finale che le ha viste recuperare la seconda posizione in campionato. Tanti i punti di distacco da Busto Arsizio per pensare a un colpo di mano nei playoff, ma Conegliano ha eliminato le superfavorite e le possibilità sono aumentate a dismisura. Nella post season eliminate nell’ordine Pesaro e Bergamo, con una facilità ben oltre le più rosee aspettative, prima dall’apoteosi soffertissima con Conegliano, arrivata dopo due incredibili rimonte in gara1 e gara2 (sotto 2-0 hanno ribaltato il risultato).

Un 2013 che i tifosi non dimenticheranno mai. A marzo la Coppa Italia, poi l’amara finale di Challenge Cup sfuggita per quel dannato golden set in Russia, culminata con uno storico scudetto.

 

CAMPIONESSE D’ITALIA. Semplicemente.

Manuela Leggeri, una capitana dal cuore grande così, che a 35 anni suonati ha ancora voglia di vincere e di trascinare le compagne. Ancora oggi uno delle migliori centrali in circolazione: decisive le sue sei stampatone ieri sera che la portano al secondo scudetto in carriera dopo quello conquistato a Modena nel 2000.

Flo Meijners, vera mattatrice. L’acquisto decisivo per far fare il salto da qualità. Infortunata a inizio stagione, quando è rientrata ha impresso subito il suo ritmo. L’olandese è indubbiamente l’asso nella manica della franchigia: la sua esperienza è stata fondamentale. Per lei il bis scudetto dopo quello del2012 in casacca Yamamay (l’anno scorso fu decisiva nel palpitante tie break di gara5).

Lucia Bosetti, grinta fatta a persona. Premiata come miglior giocatrice della serie conclusiva, arrivata da Villa Cortese con cui aveva perso tre finali consecutive. Il martello è stata micidiale in gara2 e ha sempre rasentato i 20 punti. Sicurezza a tutta la squadra.

Carmen Turlea, l’opposto fatto e finito. Quello su cui appoggiarsi per sfiancare le difese.

Martina Guiggi, centralona superlativa, veterana al quarto titolo. Sicurezza con Leggeri, coppia infallibile: il suo zampino nei tocchi a muri fondamentali per alleggerire la difesa.

Francesca Ferretti, la palleggiatrice. L’altra veterana al quarto scudetto! Con umiltà si è adattata al gioco delle compagne e le ha servite al meglio. Dalla cabina di regina sono arrivati i palloni più deliziosi per il trio d’attacco.

Stefania Sansonna, una vera sicurezza. I successi passano spesso dal libero: eccolo qui.

E ovviamente applausi anche a Manuela Secolo (al terzo titolo), Federica Valeriano, Laura Nicolini e Danica Radenkovic.

 

E nel pomeriggio la città di Piacenza sogna uno storico bis con i ragazzi. Il Copra Elior si gioca tutto nella decisiva gara5 contro l’Itas Diatec Trentino.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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