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Volley, scudetto: Juantorena mattatore e Trento vola

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“Osmany piegagli le mani”. Nelle urla del palazzetto amico si trova una delle chiavi principali che hanno permesso a Trento di schiacciare Piacenza nella gara3 della finale scudetto e di portarsi a un solo passo dal tricolore. Juantorena è finalmente tornato ad essere decisivo e, dopo sei partite di playoff in cui era stato tutt’altro che brillante, ha dato la sterzata decisiva per abbattere la Copra Elior. L’italo-cubano, al momento fuori dalla lista dei convocati di Mauro Berruto, brilla con 17 punti di estrema fattura: 13 arrivano in attacco (59%) con un solo errore e una sola murata subita. Gli altri quattro centri arrivano dal servizio: proprio grazie a quel fondamentale, il martello ha spaccato in due il secondo set e ha deciso seriamente l’intero incontro.

 

Ci sono altre tre motivazioni che hanno permesso all’Itas Diatec di prevalere: due sono tecniche, l’altra “ambientale”. L’intensità di gioco di Juantorena e compagni non ha lasciato sostanzialmente respiro a Piacenza che non è mai riuscita ad imbastire il proprio gioco: la ricezione è caduta sono le bordate dei martelli trentini, di conseguenza De Cecco non ha potuto alzare al meglio delle proprie possibilità. Con i due fondamentali di costruzione praticamente ko, era anche impossibile immaginare una un’alta percentuale in attacco: Fei ha provato a difendersi, Simon ci ha provato come sempre (è sembrato il migliore dei suoi), Zlatanov è incappato in una giornata non eccezionale.

Se in gara2 la Copra Elior aveva dominato grazie all’ottimo lavoro di squadra, in gara3 le gerarchie sono ritornate al livello originario e i ragazzi di Stoytchev sono tornati uniti più che mai. Reparti legati a meraviglia, comunicazione eccellente, Raphael che segue i suoi attaccanti, i centrali rispondono alla perfezione coprendo le piccole reazioni avversarie (soprattutto nel terzo set). Vedendosi tolta l’arma (insieme al servizio, calato d’intensità) che aveva consentito loro di pareggiare, i ragazzi di Monti non capiscono più nulla, vanno in bambola e non riescono in una rimonta impossibile.

Il Pala Trento si conferma quindi un fortino praticamente inviolabile. In questa stagione solo Vibo Valentia, alla prima giornata di regular season, è riuscita nell’impresa. Si sapeva che questo sarebbe stato un fattore importantissimo nella ricerca al terzo tricolore e per il momento si sta confermando tale.

 

Domenica sarà una nuova battaglia, questa volta in Emilia. Tra le mura amiche, Fei e compagni cambiano radicalmente il proprio gioco. Per rimettere la serie in parità e giocarsi tutto a gara5, servirà una prestazione maiuscola come quella di gara2. Sarà necessario martellare al servizio, permettere a De Cecco di lavorare nel migliore dei modi, mettere in difficoltà Trento sfruttando il muro su Stokr e Kaziyski, provando ad arginare Juantorena che è incontenibile solo se gioca come ieri.

E qui subentra la cabala ormai arcinota: il 2008-2009 è nella testa di tutti i tifosi biancorossi…

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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