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Wisnu Putro: “Il badminton azzurro è in crescita”

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La Federazione Italiana Badminton si avvale, dal 2009, di un prezioso collaboratore: è Wisnu Putro, indonesiano nato a Pati nel 1988. Grazie ad una regola specifica di questo sport, infatti, una federazione può ingaggiare alcuni “sparring“, ovvero atleti di altre nazionalità che però la rappresentano nei tornei internazionali: infatti, Wisnu Haryo Putro, al pari dell’altro indonesiano Indra Bagus Ade Chandra, giocano sotto i colori azzurri nei vari tornei, pur mantenendo la loro nazionalità indonesiana. Ovviamente, questi atleti cercano di favorire una certa crescita tecnica, fungendo spesso da allenatori, oltre che da giocatori. Attualmente numero 183 del ranking in singolare e 268 in doppio (è stato anche, rispettivamente, al numero 92 e 108), Putro è sicuramente uno dei più esperti rappresentanti del volano tricolore, in grado di cogliere risultati molto importanti: quest’anno, ad esempio, ha vinto ad aprile il Victor Croatian International, sconfiggendo in finale lo svedese Victor Borg, che lo precede nettamente nella classifica mondiale. Andiamo dunque alla scoperta di questo ragazzo, che vive e si allena a Milano.

Wisnu, quando e come è nata la tua collaborazione con la F.I.Ba. (Federazione Italiana Badminton)?
“Sono arrivato in Italia nel 2009: la federazione stava cercando uno sparring e io ho accettato di venire a provare un’altra atmosfera con il badminton in Europa. Comunque sono cittadino indonesiano a tutti gli effetti”.

Quali differenze hai notato nel tuo sport tra l’Indonesia e l’Italia?
“Ci sono grandi differenze. In Indonesia, il badminton è uno sport molto famoso, forse il più popolare in assoluto; in Italia, invece, solo poche persone lo conoscono e ancora di meno sono i praticanti“.

Come sono i tuoi rapporti con Indra Bagus Ade Chandra, l’altro sparring della nazionale azzurra?
“Indra è mio amico da sempre, ci conosciamo davvero da molto tempo. Anche lui è venuto in Italia per cercare di aiutare i giocatori nell’allenamento a migliorarsi sempre di più”.

Come ti sembra, in generale, il livello del badminton italiano?
In questi quattro anni, ho notato grandi miglioramenti. Stiamo seguendo una bella strada, sono stati ingaggiati allenatori di livello assoluto che, con la loro esperienza internazionale, stanno facendo fare un bel salto di qualità agli atleti”.

Sei soddisfatto del tuo inizio di stagione? Quali sono i tuoi obiettivi per i prossimi mesi?
“Sì, sono decisamente molto contento di questi primi mesi del 2013. Per adesso voglio concentrarmi ad aiutare gli italiani a prepararsi per i Giochi del Mediterraneo di luglio, poi penserò agli altri tornei”.

Tecnicamente, credi di dover migliorare ancora in qualche aspetto?
Devo migliorare sul piano della resistenza fisica, da sempre il mio problema. Il badminton è uno sport che richiede non solo rapidità negli spostamenti, ma anche, appunto, una grande resistenza, e quindi devo cercare di perfezionarmi in questo aspetto.”

Qual è il tuo sogno da atleta?
“Qualche anno fa, sognavo di diventare campione del mondo. Adesso il mio sogno è fare l’allenatore di badminton qui in Italia e aiutare i ragazzi a migliorarsi. Sono convinto che in futuro il badminton italiano sarà molto competitivo, perlomeno a livello europeo”.

Oltre al badminton, cosa ti piace fare nella vita?
“Principalmente, solo badminton. Poi mi piace andare in giro per Milano con gli amici…e sto cercando di migliorare l’italiano. Parlo bene, ma lo scrivo ancora molto male”! 

foto di Alexandru Hutu

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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