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Atletica, che Italia esce dalla Coppa Europa?

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Coppa Europa positiva o negativa per l’Italia? Secondo noi, nel complesso, a Gateshead sono stati due giorni da 6.5 in pagella per i nostri colori. Un primo giorno sottotono, il secondo in ripresa. Ci sono state controprestazioni importanti; abbiamo assistito a importanti “ritorni” (poi ne vedremo la diversità tra loro); si è notata una conferma di competitività in alcune discipline. Ma non va dimenticato che: è mancata la prestazione di spicco (anche se questo è stato un dato di fatto per tutte le Nazioni partecipanti); che non sono arrivate sorprese positive; che ci sono discipline in cui facciamo una fatica incredibile. Come movimento complessivo, l’Italia è al settimo posto nel vecchio continente: battuta la Spagna in volata, difficile tenere la scia dell’Ucraina, ma le grandi potenze (Russia campione, Germania, Gran Bretagna e Francia) sono davvero imprendibili.

 

In tanti davano già per dispersa Alessia Trost che, dopo un inverno indimenticabile che l’ha visto saltare storicamente i 2 metri, non aveva brillato in questo avvio di stagione all’aperto. La friulana, probabilmente in crisi tecnica, si risveglia all’improvviso e mostra già i miglioramenti: sta tornando con relativa tranquillità. La ventenne ha superato con convinzione 192 e poi ha sfiorato i 195 del personale all’aperto (anche se la gara si è svolta paradossalmente al coperto per l’acquazzone arrivato sulla località inglese). Il suo secondo posto è comunque il miglior risultato del weekend azzurro. Rivedremo Alessia agli Europei under 23 di Tampere, primo vero termometro affidabile del suo 2013.

 

Ci ha sorpreso in positivo Giuseppe Gibilisco. Ormai davano per spacciato il Campione Mondiale 2003, invece il siciliano è ancora capace di dare la zampata. In una gara indoor, arriva un inaspettato secondo posto ottenuto superando addirittura il tedesco Otto e solo alla spalla del campione olimpico Renaud Lavillenie. Un buon 5.60 al secondo tentativo, a eguagliare il personale e poi tre buone prove a 5.70. Ma Beppe è stato chiaro: “Spero di tornare a saltare sopra a 5.80. Mi sento di avere in corpo questa misura”. Noi ci speriamo vivamente…

 

Ottima la prova di Emanuele Abate che ritroviamo brillante sui 110hs. Che sarebbe stata una stagione in salita e in crescendo lo sapevamo, ma è stato importante vederlo così pimpante con una buonissima tecnica. Sotto a un nubifragio è arrivato un importante 13.49 assolutamente migliorabile in condizioni di bel tempo. Avanti così, perché non è impossibile tornare sui livelli del record italiano.

 

Sonia Malavisi va presa ad esempio. L’astista diciottenne ha affrontato una settima di fuoco: sabato scorso record italiano juniores; mercoledì e giovedì le prime due prove della maturità; sabato debutto con la maglia azzurra assoluta; oggi terza prova a scuola! Per questi motivi il 4.25 di Gateshead è da accogliere con piena soddisfazione: sia per la situazione in cui è arrivato sia perché il valore della laziale è nettamente superiore. Ora in bocca al lupo per la chiusura del ciclo di studi e poi è attesissima agli Europei di categoria a Rieti.

 

Questi tre sono stati i picchi del weekend. Le prestazioni che lasciano ben sperare e che ci hanno più soddisfatti. Poi ci aggiungiamo il terzo posto di Simona La Mantia nel triplo, ma ottenuto solo con 13.99, una misura non di certo positiva per la siciliana abituata a ben altro. Molto interessante il quarto posto di Margherita Magnani sui 1500m: sembra ben quadrata ha fatto una gara accorta per poi mettere la stoccata finale. Quarta anche Chiara Rosa, ma il 17.18 gettato dalla padovana non è di certo un top risultato. Un applauso lo strappa anche Giordano Benedetti: non correrà sui tempi del fantastico personale ottenuto al Golden Gala, ma riesce ad uscire bene nel finale degli 800m. Da apprezzare la sorpresona di Jennifer Rockwell, superlativa quarta sui 400 ostacoli (56.32). Il personale di Leonardo Capotosti sui 400hs (50.30).

 

C’è grande delusione per la prova di Michael Tumi. Certo, il vicentino si è trovato di fronte un muro di vento da 4 metri, ma non ha comunque destato una buona impressione. Uscito eccellentemente dai blocchi, ha tenuto la spalla di Vicaut salvo poi farsi risucchiare e chiudere male. Un confronto con i tempi non è però attendibile visto l’uragano. Lo aspettiamo ai Giochi del Mediterraneo: dopo l’avvio super in 10.19, il 23enne non è ancora riuscito a ripetersi su quel tempo.

 

Veronica Borsi chiude la propria prova sui 100hs con l’amaro in bocca. La romana avvicina ancora la barriera dei 13’’ (13.01) ma non è soddisfatta della prestazione: racconta di essersi trovata troppo addosso alle barriere e quindi di esser stata costretta a tagliare il passo. Le sensazioni provate in gara sono diverse da quelle in allenamento e deve ritrovarsi un attimo. La aspettiamo a Mersin, nella speranza che arrivi un bell’oro.

 

Silvano Chesani era atteso a ripetersi attorno al 2.30 ma si è fermato a 2.24 in una gara molto difficile per tutti e di difficile lettura. Un esame più attento del suo status lo faremo giovedì: a Mersin andrà alla caccia dell’oro insieme a Gianmarco Tamberi!

Male la prima uscita in maglia azzurra di Daria Derkach. Se la motivazione si ritrova nell’emozione allora capiamo benissimo. Ma sarà lei stessa a non essere soddisfatta di un deludente 6.21 nel lungo, quasi 50cm meno di quanto saltato solo sette giorni fa.

 

Le delusioni importanti del weekend arrivano da Libania Grenot che non riesce più a presentarsi sui livelli che le competerebbero: 200m e 400m per la panterita, ma i tempi sono ben oltre allo standard che le compete. Idem per Silvia Salis che si ferma a un modestissimo 64.74. Daniele Meucci sottotono e quasi fuori forma dopo un avvio di stagione convincente: i suoi 3000m sono stati davvero opachi e nel finale lanciato lo hanno visto solo nelle retrovie.

 

I buchi, però, in questo tipo di competizione pesano davvero tanto. E qui salta fuori la nostra crisi cronica per quanto riguarda il settore dei lanci: disco (Faloci settimo, Aniballi nona), giavellotto (Bonvecchio 11esimo, Jemai ulima), peso maschile (eterno Dodoni, 11esimo). Stesso discorso anche per alcune frange del mezzofondo e della velocità femminile: 3000 siepi (Samiri decima), 1500m (Crespi decimo), 100m (Draisci undicesima).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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