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Atletica, Coppa Europa: Russia al comando, Italia ottava

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A Gateshead (Gran Bretagna) è appena terminata la prima giornata del weekend del Campionato Europeo per Nazioni, la vecchia e amata Coppa Europa. Non sono uscite prestazioni straordinarie (colpa anche di un bruttissimo ventaccio), ma il fascino della competizione è eterno.

Al comando una perentoria Germania (195 punti) che ha sorpassato la Russia di un punto grazie alla 4×100 maschile. Al terzo posto i padroni di casa (181), quarta la Polonia (166), quinta la Francia (164.5), sesta l’Ucraina (160.5). L’Italia è ottava (123) a mezzo punto di distacco dalla Spagna, dopo una giornata non di certo esaltante e in cui si sono pagate diverse gare in cui abbiamo chiuso davvero nelle parti basse. Nona la Turchia (102). Le tre retrocessioni sono praticamente già decise: Grecia (76), Bielorussia (75.5), Norvegia (67).

 

Simona La Mantia conquista un podio pesantissimo e che poteva essere nelle corde alla vigilia. La siciliana sfrutta un vento da +2.5 e vola 13.99m: la misura in sé non dice molto, ma vale un bel terzo posto davanti anche all’Aldama. L’ucraina Olha Saladuha rispetta il pronostico e domina con 14.49 davanti alla russa Ekaterina Koneva (14.10).

 

Delude Michael Tumi. Il vicentino è nella seconda batteria, ma si schianta contro un uragano da -4.1 m/s e ferma il cronometro a un deludente 10.51, che gli vale il complessivo settimo posto (6 punti). Vince il francese Jimmy Vicaut che doma quelle folate in 10.28 davanti al norvegese di colore Jaysuma Saidy Ndure (10.37). Terzo il polacco Kamil Krynski con un 10.40 ottenuto nella prima batteria con vento praticmente nullo.

 

Nel salto con l’asta, Sonia Malavisi risente di una settimana davvero infernale: domenica il record italiano juniores (4.41), mercoledì e giovedì le prime due prove di maturità, ieri il volo per la Gran Bretagna e oggi il debutto con la maglia azzurra assoluta. L’uscita è un filo sotto alle sue potenzialità ma arriva un comunque buonissimo 4.25 che le vale un prezioso sesto posto (7 punti). Ha provato a realizzare anche il 4.35 che per poco non le è riuscito al terzo tentativo. Successo per la davanti a e alla polacca Anna Rogowska (4.40).

 

Sorpresona da Jennifer Rockwell. L’oriunda si fa ben apprezzare sui 400m ostacoli e li chiude al quarto posto (56.32). Prima la britannica Eilidh Child (54.42), seconda l’ucraina Hanna Yaroshchuk (55.27), terza la russa Vera Rudakova (56.20).

 

Sui 5000m show di Mo Farah davanti al suo pubblico. Il campione olimpico gioca al gatto col topo per tutta la gara, poi si lancia da solo appena inizia l’ultimo giro: fa un eccellente 50.89 sugli ultimi 400m e chiude in 14.10.00. Secondo il francese Bouabdellah Tahri (14:12.91) e al turco Kemal Koyuncu (14:14.18). Si difende bene Stefano La Rosa che si classifica al settimo posto (14:15.51).

Il risultato più apprezzabile in assoluto è 8.36 del russo Alexander Menkov nel lungo. Secondo il greco Louis Tsatoumas (8.12) e il campione olimpico Greg Rutherford (8.02). Solo decimo Camillo Kaborè (7.39).

 

Ci aspettavamo molto da Silvano Chesani che da settimane stava ronzando intorno al record italiano. Questa volta non riesce a fronteggiare bene il vento e si deve fermare a un modesto (per lui) 2.24 che gli vale comunque il quarto posto (9 punti) alle spalle dell’ucraino Bohan Bondarenko, del francese Mickael Hanany (entrambi a 2.28 ma con meno errori totali per l’ucraino) e del britannico Tom Parsons (2.24).

 

Libania Grenot ormai è finita in un tunnel da cui è difficile uscire. Fa benissimo per tre quarti di gara, poi arriva sul rettilineo d’arrivo e lì si spegne. Il suo giro di pista si conclude in un modesto 51.84, che le vale sì la quarta posizione (9 punti) ma per un talento come il suo… Vince la britannica Perri Shakes-Drayton con una bellissima progressione (50.50) davanti alla russa Kseniya Zadorina (51.07) e la francese Marie Gayot (51.54).

 

Super Matteo Galvan sui 400m, ormai ritornato a pieno regime sul giro della morte. Il veneto è eccellente quinto in46.53 a un solo centesimo dal polacco Kozlowski, e incamera ben otto punti. Il successo è del russo Vladimir Krasnow (45.69) che precede il britannico Nigel Levine (45.88) appesantitosi nel finale e il tedesco David Gollnow (45.90).

 

Il giovane Leonardo Capotosti realizza il personale (50.30) sul giro di pista con ostacoli e chiude ottimamente al quinto posto (8 punti). Il tedesco Silvio Schrrmeister vince con un perentorio 49.15 (personale), davanti al britannico Dai Greeene (49.39) e al francese François Mickael (49.79).

 

Nel lancio del martello, capitan Vizzoni non riesce a realizzare misure del suo livello è si ferma a un 71.29 che le vale la settima posizione (6 punti). Vittoria al polacco Pawel Fajdek con un eccellente 77.00, davanti al tedesco Markus Esser (76.32) e al turco Esref Apak (76.29).

 

I 100m femminili risentono di folate di vento contrario superiore ai 4 m/s. Come da pronostico vince l’ucraina Olesya Povh (11.51) che precede Myriam Soumaré (11.66, nella prima serie) mentre terza è la tedesca Tatjana Lofamakanda Pinto (11.72). La nostra Ilenia Draisci non può fare molto e chiude in undicesima (penultima) posizione (12.08), conquistando 2 punti.

 

Gli 800m femminili sono un assolo della padrona di casa Jessica Judd accompagnata per i due giri dalla russa Ekaterina Sharmina. La britannica vince in 2:00.82, quattro centesimi meglio della rivale. Dietro il vuoto, col terzo posto strappato dall’ucraina Olha Lyakhova (2:02.30). Marta Milani chiude in settima posizione (2:04.19), a due soli centesimi da Clarisse Moh. L’azzurra conquista sei importanti punti.

 

I 3000m sono un dominio della russa Elena Korobkina (9:01.45) che precede la britannica Laura Weightman (9:03.11) e la spagnola Iris Fuentes (9:03.20). Solo sesta Silvia Weissteiner che paga moltissimo il cedimento degli ultimi due giri (9:05.58).

I 3000m siepi sono un assolo della russa Natalia Aristarkhova (9:30.64) che domina sull’ucraina Valentyna Zhudina (9:34.90) e alla tedesca Antje Moldner-Schmidt (9:35.67). Touria Samiri, di mamma polacca e papà tunisino, è decima (10:09.19, 3 punti).

I 1500m sono terreno per la galoppata finale del turco Ilham Ozbilen (3:38.57) che precede il britannico Charlie Grice (3:39.76) e la polacca Marcin Lewandowski (3:39.82). Merihun Crespi non può tenere testa più di tanto e chiude decimo (3:43.92, 3 punti).

 

Nel lancio del disco primeggia la francese Melina Robert-Michon (63.75) davanti alla tedesca Julia Fischer (62.67) e al polacco Zaneta Glanc (61.70). Valentina Aniballi non riesce ad andare oltre a 54.09m che le valgono il nono posto (4 punti).

Misure corte nel peso. Vince il tedesco David Storl (20.47) davanti al polacco Tomasz Majewski (20.29) e al russo Alexandr Lesnoi (20.27). L’Italia aveva un grossissimo punto debole che l’eterno quasi 41enne Marco Dodoni copre con l’undicesimo posto (16.73, 2 punti).

Il giavellotto è il terreno per Christina Obergfoll che stravince con 62.64. Seconda la spagnola Mercedes Chilla (58.55), terza l’ucraina Vira Rebryk (57.92). Ultima Sara Jemai (48.58).

 

Classica chiusura con le 4×100. Quella femminile viene vinta da una buona Ucraina (42.62) che precede la Germania (43.15) e la Russia (43.23). L’Italia (Micol Cattaneo, Irene Siragusa, Ilenia Draisci, Audrey Alloh) vince la propria batteria ma è solo settima 44.35.

Quella maschile è della Gran Bretagna (38.39) che sfrutta al meglio gli errori della Francia. Seconda la Germania (38.69), terza la Polonia (38.71). L’Italia (Michael Tumi, Jacques Riparelli, Davide Manenti, Fabio Cerutti) che vince la propria serie e chiude al quinto posto complessivo (39.05).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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