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Atletica, Diamond League: Birmingham non fa il botto

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A Birmingham (Gran Bretagna) settima tappa della Diamond League, il circuito itinerante dell’atletica leggera. Non sono arrivati i botti, ma alcune prestazioni di rilievo e alcune sorprese importanti.

 

Chris Taylor torna finalmente ai livelli che gli competono e trionfa con un grandissimo 17.66 nel triplo che avvicina la miglior prestazione mondiale stagionale. Alle spalle del campione olimpico si piazza il francese Teddy Tamgho che sta recuperando piano piano dal brutto infortunio: per lui un buon 17.47 (prima di un salto lunghissimo, ma nullo). Terzo il connazionale Yoann Rapinier (16.88).

 

Risultato di rilievo anche dal salto in alto. Un fantastico Bohdan Bondarenko realizza il personale a 2.36 con un percorso netto. Solo lo statunitense Erik Kynard è rimasto a fronteggiarlo con tanti errori e tanta difficoltà; ha provato pure il 2.38 ma non ne aveva abbastanza e si è dovuto accontentare del 2.34. Terzo Robbie Grabarz che si è dato una sveglia e ha superato 2.30 per la prima volta in stagione (2.31). Clamorosamente eliminato il campione Jesse Williams (tre errori a 2.21).

 

Bel successo nel salto in lungo per il russo Aleksandr Menkov, già primatista mondiale stagionale. Per lui una buonissima serie che trova il picco a 8.22m. Secondo il campione olimpico Greg Rutherford (8.11), terzo l’altro britannico Chris Tomlinson (7.97).

 

Sui 100hs un evento: la campionessa olimpica Sally Pearson ha perso. Non succede molto spesso, quindi segniamoci la data. L’australiana si ferma a 12.73 (che per lei è tempo mediocre) e chiude addirittura quarta. Prima la statunitense Dawn Harper-Nelson (12.64), al terzo successo stagionale in Diamond League, che precede la connazionale Kellie Wells (12.67) e la britannica Tiffany Porter (12.72, stagionale).

Anche sui 110hs (non validi per la Diamond League) il superfavorito Aries Merrit si deve accontentare del secondo posto in 13.22 (con vento addirittura a +2.6 m/s ci si aspettava qualcosa in più). Vince Ryan Brathwaite (13.13), terzo il polacco Artur Noga (13.32).

 

Sorpresone anche sui 400m. Amantle Montsho, vera mangiatrice della Diamond League e reduce da tre successi stagionali, si fa beffare nel volatone finale dalla britannica Christine Ohurougu (50.63) e chiude seconda (50.64). Terza la giamaicana Novlene Williams-Mills (51.03).

Notiziona anche dai 200m dove la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce deve guardare il volo della nigeriana Blessing Okagbare (20.55) che le rifila 17 centesimi. Terza la bahmense Anthonique Strachan (22.94). Problemi per Carmelita Jater durante la corsa: attenzione.

 

I 100m regalano un fiacco 9.99 del giamaicano Nesta Carter, ma soprattutto il 10.03 del giovane britannico James Dasaolu che conquista così il personal best. Terzo l’eterno Kim Collins (10.06). Solo 10.10 per il francese Jimmy Vicaut.

 

Bella vittoria (e balzo in testa alla classifica generale) della cubana Yarisley Silva con un interessante 4.73 nell’asta. La caraibica ha provato anche i 4.83 nella lotta finale con Jennifer Suhr (terza, ma solo 4.53). Seconda la campionessa Fabiana Murer (4.63).

 

Sui 400m successo per il portoricano Javier Culson con un tranquillo (per lui ) 48.59, dominando sul britannico Rhys Williams (48.93) e lo statunitense Michael Tinsley (48.94), primatista di Diamond League e detentore della miglior prestazione stagionale. Solo 49.68 per Felix Sanchez.

Sui 400hs, non validi per la Diamond League, era impegnata anche la nostra Yadisleidy Pedroso. L’italo-cubana, però, non riesce più a ripetersi sui livello del record italiano ormai di due mesi fa e chiude terza in 55.40.

 

I 3000m siepi portano il record del meeting ad opera della keniota Milcah Chemos (9:17.43) in volata sulle etiopi Sofia Assefa (9:17.97) e Hiwot Ayalev (9:18.83).

Sui 1500m pronostico rispettato con il primo posto della naturalizzata svedese Abeba Aregawi (4:03.70) davanti alla keniota Nancy Langat (4:04.53) e alla russa Yekaterina Sharmina (4:04.55).

Niente di eccezionale sugli 800m. Vince l’etiope Mohamme Aman (1:45.18) davanti al sudafricano Andre Olivier (1:45.64) e al britannico Andrew Osagie (1:45.80).

I 5000m con la stella Mo Farah si risolvono, come sempre, in una gara assolutamente tattica. Vince, ovviamente, il britannico (13:14.24) davanti agli etiopi Yenew Alamirew (13:14.71) e Hagos Gebrhiwet (13:17.11, ma sempre primatista di Diamond).

 

Sandra Perkovic è sempre più l’icona del lancio del disco. Ieri la croata vinceva i Giochi del Mediterraneo e oggi con tranquillità infilava il quarto successo consecutivo in Diamond League (ipotecando il trionfo finale) scagliando l’attrezzo a 64.32. Seconda la statunitense Gia Lewis-Smallwood (62.46), terza la tedesca Anna Ruh (62.14).

Nel getto del peso trionfo per lo statunitense Reese Hoffa con un “normale” 21.05 davanti al connazionale Ryand Whiting (20.89) e al ceco Ladislav Prasil (20.76).

Il tiro del giavellotto è regno del norvegese Andreas Thorkildsen (83.94) che, dopo una bella battaglia, primeggia davanti all’ucraino (83.26) e al russo Dmitriy Tarabin (83.67). Attenzione, però, perché il cezo Vitezslav Vesely icona della disciplina e primatista di Diamond si è ritirato al secondo tentativo (probabile infortunio).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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