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Atletica, la Russia conquista la Coppa Europa! Italia settima

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A Gateshead (Gran Bretagna) si chiude uno spettacolare weekend di Coppa Europa di atletica leggera (a tratti sotto un acquazzone che ha costretto gli organizzatori a spostare al coperto le prove di alto e asta). Il caro, vecchio e amato trofeo ora ribattezzato Campionato Europeo per Nazioni è rimasto in bilico fino all’ultimissimo: a tre gare dal termine Germania, Russia e i padroni di casa erano racchiusi in soli tre punti! In quel momento, però, il giavellotto andava male per i sudditi di Sua Maestà e le due grandi potenze del Vecchio Continente si giocavano il trofeo nel salto in alto femminile e con la 4×400 maschile. La Russia, però, è più concreta e sale sul trono d’Europa confermando il titolo di due anni fa (354.5 punti); secondi i teutonici (347.5), terza la Gran Bretagna (338), poi la Francia (310.5), la Polonia (295) e l’Ucraina (290.5).

L’Italia è settima, con una seconda giornata abbastanza positiva e con qualche nota di colore in più rispetto a ieri. Ottava la Spagna (251), nona la Turchia (197.5). Retrocedono in First League: Bielorussia (155.5), Grecia (152) e Norvegia (137).

 

Alessia Trost ottiene il miglior risultato stagionale con un positivo secondo posto. La friulana, che ha iniziato la stagione all’aperto con alcuni problemi tecnici, ritrova per un attimo il suo inconfondibile stile e salta agevolmente 1.92. Molto bene anche 1.95, mancato di un soffio al terzo tentativo. Il paradosso, però, è che la gara era indoor: al coperto la ventenne sembra davvero a suo agio come dimostrano i favolosi due metri saltati a febbraio. Alle prossime uscite per un’analisi più completa, ma il sentore è che la campionessa del Mondo juniores stia salendo di condizione. La vittoria va alla russa Maria Kuchina, eterna rivale di Alessia, che centra 1.98 al terzo tentativo e prova addirittura i due metri, mancandoli di un pelo al terzo tentativo. Terza la polacca Kamila Stepaniuk.

 

Nel salto con l’asta Giuseppe Gibilisco ci sorprende davvero in positivo e realizza un eccellente 5.60, che replica la misura superata al Golden Gala. Il siciliano si è mostrato grintoso, con una buona tecnica che sembra poterlo fare uscire da un momento buio. Il Campione Mondiale di Parigi chiude addirittura al secondo posto, miglior risultato italiano del weekend, superando addirittura il tedesco Bjorn Otto (terzo, 5.50). Vince, come da pronostico, il francese Renaud Lavilleni (strano 5.77, dopo aver già vinto a 5.60, poi tre nulli a 5.84).

 

Sui 110hs abbiamo visto il miglior Emanuele Abate della stagione. Nonostante un nubifragio, il primatista italiano è molto lineare nella sua corsa e ben preciso sugli ostacoli. Non sbaglia praticamente nulla e vince la sua serie (sesto assoluto) in un positivo (visto le condizioni atmosferiche) 13.49, che è anche il suo stagionale. I sorrisi a fine prova sono ampiamente giustificati. Successo assoluto al fortissimo russo Sergey Shubenkov (13.19) che precede il francese Pascal Martinot Lagarde (13.28) e il polacco Artur Noga (13.33).

 

Sui 100hs, delle folate di vento da 2.6 m/s spingono le ragazze della seconda batteria a delle prestazioni di rilievo. Nonostante una pista umida, Veronica Borsi avvicina ancora il muro dei 13’’ e chiude al quinto posto in 13.01, ma poteva certamente dare di più: una brutta partenza è risultata decisiva. La romana è ora chiamata alla trasferta di Mersin per provare a conquistare l’oro ai Giochi del Mediterraneo. Prima la britannica Tiffany Porter (12.62), seconda la russa Tatiana Dektyareva (12.88), terza l’ucraina Hanna Platitsyna.

 

Non va benissimo la prima uscita in maglia azzurra di Daria Derkach. La salernitana di origini ucraine si ferma a un modesto 6.21 (dopo che nello scorso weekend aveva avvicinato i7 metri) e si deve accontentare del sesto posto. Il podio è in un solo centimetro! Prima la francese Eloyse Lesueur (6.44), davanti alla bellissima Daria Klichina (doppio 6.43) e alla britannica Shara Proctor (6.43, ma seconda misura a 6.29).

 

Margherita Magnani è eccellente quarta sui 1500m. L’azzurra tiene bene il gruppo, poi esce e chiude in un buon 4:11.01 visto il nubifragio che si era scatenato. Vince la russa Ekaterina Sharmina (4:08.86) davanti alla spagnola Isabel Macias (4:09.95) e alla polacca Renata Plis (4:10.73).

 

Non getta moltissimo Chiara Rosa ma il 17.18 dell’ultimo tentativo le basta abbondantemente per acciuffare il quarto posto. Come da pronostico vince la tedesca Christina Schwanitz (19.30) davanti all’ucraina Halyna Obleshchuk (18.05) e alla turca Emel Dereli (17.50).

Sugli 800m un buonissimo Giordano Benedetti rimane troppo nella mischia all’ultima curva poi fortunatamente riesce a trovare un buco, esce e si guadagna un meritato quinto posto (1:48.09). Un vero peccato perché sarebbe potuto arrivare più lontano. Vince il polacco Adam Kzsczot (1:47.27) davanti al turco Ilham Ozbilen (1:47.39) e al britannico Andrew Osagie (1:47.41).

 

Libania Grenot fa fatica a ingranare la marcia in questo 2013. La panterita è ancora lontana dai suoi record e sui 200m registra un 23.29 che le vale comunque un’utilissima quarta posizione. Vince l’ucraina Mariya Ryemyen (22.80) davanti alla francese Myriam Soumaré (23.05) e alla britannica Anyika Onuora (23.12).

Sul mezzo giro di pista maschile, tutto secondo pronostico con il successo del francese Christophe Lemaitre (20.27) che precede il norvegese Jaysuma Saidy Ndure (20.47), terzo l’ucraino Serhiy Smelyk (20.62). Buon quinto Davide Manenti (20.78).

 

Nel salto triplo, ci si aspettava il grande ritorno di Teddy Tamgho. Il francese, che sta provando a rimettersi in pista dopo un brutto infortunio, si ferma però a 16.62 e si fa beffare dal russo Aleksey Fydorov (16.70, al terzo tentativo). Fabrizio Schembri è buon sesto (16.24) dietro all’ucraino Kuznyetsov per un solo centimetro.

 

Sui 3000m siepi assolo del naturalizzato turco Tarik Langat Akdag (8:36.25) che sfianca all’ultimo giro il naturalizzato spagnolo Abdelaziz Merzoughi (8:37.22) e il francese Yoann Kowal (8:38.76). Settimo Yuri Floriani (8:50.63). Una gara corsa sotto una nubifragio da tregenda.

I 5000m vedono l’assolo della russa Olga Golovkina (15:32.45) che domina sulla britannica Emelia Gorecka (15:40.52) e sulla tedesca Sabrina Mockenhaupt (15.40.94). Bellissimo finale di Elena Romagnolo che nel finale dà gas e recupera un paio di posizioni: finisce quinta (15:43.11).

Daniele Meucci è molto lontano dalla condizione dei giorni migliori e ottiene un amaro nono posto (8:06.46) sui 3000m. Bel volatone a tre per il successo che va al francese Bouabdellah Tahri davanti al turco Halil Akkas (8:05.50) e al russo Valentin Smirnov (8:05.77).

 

Nel lancio del martello, bella battaglia a quattro. Primeggia la tedesca Betty Heidler (74.31) davanti alla polacca Anita Wlodarczyk (74.14) e alla britannica Sophie Hitchon (72.97, record nazionale). Silvia Salis è solo settima con un mediocre 64.74: la genovese è abituata a ben altre misure. La francese Stephanie Falzon commette tre gravi nulli e ferma sul nascere i sogni di rimonta della Francia.

Nel disco, ritorna alla vittoria il tedesco Robert Harting. Hulk, dopo aver peso un’imbattibilità che durava da oltre 1000 giorni, stampa un buon 64.25 all’esordio prima che la gara venisse interrotta a lungo per la pioggia. Secondo lo spagnolo Mario Pestano (61.24), terzo il turco Ercument Olgundeniz (61.32). Giovanni Faloci è settimo (58.02).

Il tiro del giavellotto è terreno per il russo Dmitry Tarabin (85.99) che ha la meglio del tedesco Thomas Rohler (83.31) e dell’ucraino (81.74). Norbert Bonvecchio è solo undicesimo (70.16).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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