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Biathlon, Alexia Runggaldier: a Sochi per dare il massimo

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In questo articolo riprendiamo un intervista della nostra biathleta Alexia Runggaldier per il forum Biathlonum.

Prima che iniziassi con il biathlon ho praticato sci alpino. Finché mio padre mi fece provare lo sci di fondo, tutto è cambiato. In più ho provato anche a sparare e mi è piaciuto, quindi ho scelto il biathlon. Così ho iniziato quando avevo 12 anni e penso di averlo scelto perchè ho visto una sfida e anche perchè mi divertivo molto nel mio ski club.

Anni fa il mio idolo era Helena Eckholm, al momento è Tora Berger. Lei ha vinto tutto la scorsa stagione. Non voglio essere troppo patriottica ma il mio dream team ideale per una staffetta femminile è con le mie compagne Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Nicole Gontier e me.

La prima cosa che mi viene in mente sui Giochi Olimpici di Sochi è il fatto che io ci sarò. Ma voglio anche dare il meglio per raggiungere buoni risultati. Mi aspetto di dare il massimo e vediamo cosa ne esce. Ad essere sincera non mi piace molto il tracciato: è veramente duro e sono praticamente tutte salite e discese. I circuiti che preferisco e che si addicono di più alle mie caratteristiche sono quelli piatti. Penso che sia una nuova sfida nel migliorare anche in questo.

Sicuramente cambieremo qualcosa nella preparazione per i Giochi in modo da migliorare nelle salite, ma non ci saranno stravolgimenti.

Ho realizzato il migliore risultato ad Hochfilzen, uno dei miei circuiti preferiti ma non il preferito in senso assoluto. Il mio cuore è per Anterselca, perchè molte persone e amici sono venuti a seguirci e mi sono davvero divertita. Anche Oslo non mi dispiace.

Quando la mia Rifle e gli sci riposano faccio molte cose, vado in università e studio. Non posso mancare ad un caffè con le mie amiche o uscire per una pizza a chiaccherare. Non vedo molto i miei amici, perciò mi diverto sempre con loro. In estate mi dedico a prendere il sole o ad uscire con gli amici, ma preferisco godermi la temperatura mite.

Sto imparando a cucirmi i guanti, ma ho bisogno di aiuto da altre persone, forse da mia mamma, che mi ha trasmesso la passione, e le mie compagne che sono molto produttive. Anche Tora Berger è un ottima insegnante, mi ha dato ottimi consigli e mi ha spiegato come fare, ma preferisco provare da sola, è il miglior metodo possibile.

Il mio punto debole è che sono sempre attiva. Quando non mi alleno studio, quando non studio esco con gli amici. Non ho molto tempo per riposare a casa. Un altra debolezza è che mi piacciono i dolci e ne vado ghiotta.

La cosa più importante nella mia vita sono la mia famiglia e i miei amici: senza di loro sarei vuota.

nicolo.persico@olimpiazzurra.com

@nvpersie7

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