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Confederations Cup 2013: Dilma Rousseff propone un referendum

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Dopo le grandi proteste che hanno coinvolto tutto il Brasile durante lo svolgimento della Confederations Cup 2013, la presidentessa Dilma Rousseff ha deciso finalmente di fare un passo verso la riconciliazione con il suo popolo, proponendo un referendum che riformi profondamente il Paese, se necessario con la creazione di una “assemblea costituente specifica”.

La Rousseff ha anche annunciato un investimento di 18,5 miliardi di euro per il miglioramento dei trasporti pubblici, che costituiscono la miccia che aveva scatenato le proteste, che poi si sono allargate in modo trasversale verso ogni tipo di rivendicazione sociale. Altri provvedimenti riguarderanno la corruzione, l’istruzione pubblica, la sanità pubblica e la stabilità economica, nel tentativo di risolvere quelli che sono i principali problemi del colosso sudamericano.

Dilma Rousseff ha anche ricevuto una delegazione dei rappresentanti del movimento di protesta, che si sono detti soddisfatti per il dialogo instaurato con le autorità federali. Allo stesso tempo, però, l’obiettivo finale del movimento resta quello di ottenere la gratuità totale dei trasporti pubblici. In Brasile, infatti, buona parte della popolazione non dispone di mezzi di trasporto privati, ed i mezzi pubblici restano l’unico modo per spostarsi sulle lunghe distanze.

Questo cambiamento, che potrebbe avere una portata epocale per il Brasile, sarà segnato da un referendum che potrebbe essere fissato per il 7 settembre, data dell’indipendenza dal Portogallo, oppure il 15 novembre, giorno della proclamazione della Repubblica, come indicato dal Ministro dell’Istruzione, Aloisio Mercadante. L’istruzione pubblica è in effetti un altro dei cardini delle proteste popolari: nonostante i grandi miglioramenti degli ultimi anni, soprattutto sotto la presidenza di Lula, in Brasile l’istruzione pubblica non è ancora garantita a tutti e l’analfabetismo resta tutt’ora una piaga per un Paese che si propone come una delle potenze emergenti a livello globale. I nuovi provvedimenti, però, dovrebbero destinare il 100% dei proventi del petrolio brasiliano all’istruzione pubblica, oltre ad aumentare i posti disponibili nelle facoltà di medicina, nel tentativo di ottenere dei miglioramenti sostanziali anche nel settore della sanità.

Nonostante le proteste dell’opposizione parlamentare, la Rousseff sembra questa volta determinata ad ascoltare, per quanto possibile, la voce del popolo brasiliano.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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