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Europei di scherma: sciabolatrici, un bronzo da Batman

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Ci tenevano tanto ad arrivare sul podio degli Europei di scherma. Così tanto che hanno chiesto aiuto al Cavaliere oscuro rispolverando per il loro saluto la sigla di una serie tivù che andava in onda quando loro erano solo delle bambine. Con Batman e a forza di parate e affondi, la squadra italiana di sciabola femminile ha centrato il bronzo.

E siccome le cose facili non sono mai le più belle, hanno pensato bene di complicarsi la vita. Sembrava fatta quando Irene Vecchi è salita in pedana per l’ultimo assalto con la Polonia, avanti 40-30 con la polacca Socha, bronzo individuale tre giorni prima, esattamente come lei, atleta di altissimo livello e grande esperienza, ma alle prese con un’impresa impossibile da compiere. Eppure quel miracolo la Socha l’ha sfiorato, ha ripreso Irene, fino al 44-44, ma quando l’inerzia sembrava definitivamente passata dalla parte della Polonia, ha subito l’ultima stoccata. Via la paura, la sciabolatrice livornese, spinta a terra dalle emozioni, e dal dolore a quei muscoli addominali infortunati che non le hanno impedito di essere protagonista agli Europei.

E via alla festa, con l’abbraccio delle compagne di squadra Livia Stagni, Lucrezia Sinigaglia e Rossella Gregorio, insieme sul podio. L’Italia conferma il bronzo conquistato a Legnano, in casa, ma con una squadra diversa e più esperta. C’era Irene Vecchi, sì, ma con Gioia Marzocca, Ilaria Bianco e Alessandra Lucchino. A inizio stagione il ct Sirovich ha deciso di puntare sulla linea verde e sul ricambio generazionale, con una scelta per niente indolore, ma che ha già portato risultati: due secondi posti in Coppa del Mondo, il bronzo europeo, e ora si punta ai Mondiali di Budapest. Una sfida ancora più difficile, perché alla Russia, che ha conquistato l’oro e in semifinale aveva battuto le Azzurre, e all’Ucraina, argento, si aggiungeranno Cina e Stati Uniti.

Giornata storta invece per il fioretto maschile, rimasto giù dal podio e settimo alla fine della gara. L’Italia ha pagato la scarsa vena di Andrea Cassarà e Andrea Baldini. Il carabiniere bresciano era fermo da un po’ per infortunio, l’aviere livornese era stato brillante nella prova individuale, dove aveva conquistato il bronzo. Nei quarti con la Polonia, però, è stata un’altra storia. Ci ha provato Valerio Aspromonte a tenere in piedi le speranze azzurre di accedere alla semifinale, ma non è bastato. Una giornata no può capitare anche ai migliori, non è un dramma. Il tempo per ritrovare la condizione c’è, la classe pure.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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