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Ginnastica, Casella e Vailati fanno il punto della situazione

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Gli Assoluti sono passati da due settimane, i Giochi del Mediterraneo si avvicinano terribilmente e Mersin è distante solo dieci giorni. La ginnastica artistica, infatti, aprirà il programma della rassegna prima della cerimonia inaugurale: gara a squadra e qualificazioni femminili il 18 giugno, i ragazzi in pedana il giorno successivo.

I nostri due Direttori Tecnici hanno parlato ai microfoni di FGI News, il nuovo magazine mensile gratuito della Federazione Ginnastica d’Italia (che potrete consultare integralmente sul sito www.federginnastica.it), facendo un’analisi su quanto visto ad Ancona e spingendoci verso quanto potrebbe succedere in Turchia (e su cui noi parleremo approfonditamente settimana prossima).

 

Queste le parole di Enrico Casella, DT del settore femminile (corsivo e grassetto nostri):

La contemporanea assenza di atlete di livello internazionale come Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito  ed Enus Mariani, anziché svilire la competizione, l’ha resa più aperta e interessante. Le altre ginnaste, infatti, hanno trovato la strada del podio spalancata e si sono espresse al massimo per approfittarne, offrendo spettacolo.

L’exploit della Ugrin non è stato affatto una sorpresa per me. La seguivamo da tempo, da Bruxelles in poi si è data molto da fare e sapevamo che il muro del 56 era alla sua portata.

Mi ha fatto piacere vedere in campo gara un paio di atlete del 2000, la Busato e la Rubagotti. Dopo l’ottima trasferta a Lugano, entrambe hanno accumulato ulteriore esperienza.

D’altra parte anche al Trofeo di Jesolo avevamo portato 24 ginnaste, con molte novità, tante giovani. Ad Ancona abbiamo avuto due defezioni per problemi fisici, ma le 22 presenti hanno riempito la scena, dando l’immagine di una Sezione in salute.

Molte le conferme, a cominciare dalle parallele asimmetriche, con Giorgia Campana e, soprattutto, Chiara Gandolfi, che veniva da un periodo difficile. Elisabetta Preziosa si è messa in gioco eseguendo l’uscita in doppio carpio alla trave, elemento provato a Brescia pochi giorni prima della gara.

Arianna Rocca al volteggio ha finalmente trovato delle avversarie che le rendessero onore. La Bugani, ad esempio, l’unica, con la Rizzelli, ad eseguire il doppio avvitamento. Per Serena, una volta alle spalle una serie di problemi, è stato importante confrontarsi a certi livelli. Martina, invece, ha sfiorato il podio all-around ed è un’altra junior da tenere d’occhio. Dal punto di vista dell’esecuzione però il salto più bello della due giorni anconetana è stato quello della Crisci. Il suo Yurchenko con un avvitamento e mezzo non ha età; a mio parere, lo ha eseguito anche meglio dei Giochi di Sydney. Io c’ero, l’ho visto! Grazie alla sua enorme esperienza, Adriana, con il tempo, sembra quasi migliorare, proprio come il vino. Per lei le porte della Nazionale non sono chiuse, tutt’altro. Non mi faccio condizionare dalla carta d’identità, conta la sua classe e l’apporto che può dare alla squadra. Soltanto a parità di punteggi sceglierei l’atleta più giovane, per un ovvio discorso di prospettiva. Bene anche Giulia Leni, ginnasta dalle potenzialità ancora inesplorate. L’abbiamo risparmiata alla trave per un fastidio al tendine, negli altri attrezzi è andata sempre a medaglia. Al contrario della Meneghini, che nella seconda giornata ha accusato un calo ampiamente prevedibile, considerata la sua preparazione attuale. Elisa, in questo momento, è immersa nello studio e, proprio su sua richiesta, è stata esonerata, insieme alla Ferlito, dai Giochi del Mediterraneo, concomitanti con gli esami di fine giugno. Con le altre andremo a Mersin per vincere. La formula del 5-4-3 ci permette di rischiare (cinque convocate, quattro si esibiranno su ogni attrezzo, i migliori tre punteggi verranno presi in considerazione). Vanessa? Non sarà al 100% ma una Ferrari anche all’80% fa sempre la differenza. A livello individuale ce la giochiamo con la spagnola di origini rumene Roxana Popa Nedelcu”.

 

Queste invece le parole di Fulvio Vailati, DT del settore maschile (corsivo e grassetto nostri).

Abbiamo assistito ad un Assoluto come non lo si vedeva da diversi anni. I primi sei del Concorso Generale non hanno sbagliato nulla, palesando un ottimo stato di forma. E qualcuno, che negli ultimi tempi si era un po’ seduto, ha azzardato nuovi elementi. Evidentemente gli junior e i giovani senior, passati da poco di categoria, stanno dando la scossa giusta per rimettere in moto l’ambiente e loro stessi spingono sull’acceleratore per giocarsi nuove chance d’inserimento. Di questo passo, con lo spirito che ho visto in pedana al PalaRossini, nell’arco di due anni avremo un gruppo davvero competitivo su cui puntare. Salvo infortuni, certo! L’incidente di Tamiazzo, ad esempio, non ci voleva proprio ed è l’unica nota davvero stonata. Conoscendo l’entusiasmo di Mattia, mi auguro possa riprendersi in fretta.

Tornando alla gara devo dire che Ludovico Edalli ha confermato l’ottima impressione degli Europei di Mosca, incrementando il suo tasso tecnico. Peccato per Cingolani al corpo libero. Dopo la positiva qualifica, in finale ha commesso un errore che definirei di esperienza. Arrivato scarso sullo Tsukahara, invece di fare un passetto in avanti ha pensato di collegare subito l’elemento successivo a terra. La giuria ha interpretato il movimento come una caduta e lui ha perso il titolo. Andrea si è subito riscattato al volteggio, riuscendo a battere due rivali molto ben preparati, del calibro di Marco Lodadio e Paolo Principi. Quest’ultimo, a sua volta, dopo aver approfittato dell’errore di Cingolani al corpo libero ha avvalorato il bronzo nell’all around aggiudicandosi l’altro derby marchigiano contro Ottavi alla sbarra. In quella finale c’era, a dire il vero, anche il fermano Macchini, con dei contenuti molto vicini a quelli dei big. Agli anelli, in assenza di Morandi, bloccato da un’improvvisa indisposizione, si è imposto, come da pronostici, il suo attuale “vice”, Paolo Ottavi. Ancora imbattibile il contenuto tecnico di Alberto Busnari al cavallo. Alle spalle dei veterani, lo ribadisco, sta però crescendo una nuova generazione. Lorenzo Ticchi deve acquisire soltanto più sicurezza in se stesso. Nicola Bartolini e Marco Sarrugerio, di volta in volta, calibrano sempre meglio il loro repertorio. Questo vale pure per Filippo Landini, malgrado la giornata storta di Ancona. Le sue qualità sono fuori discussione. Proveniva da un fase di acciacchi e aveva ripreso da poco, con la trasferta a Lugano.

La Sezione Maschile sta lavorando in funzione dei Giochi di Rio de Janeiro, per questo andremo a quelli del Mediterraneo con una squadra sperimentale, piena di giovanotti. L’obiettivo è di non commettere errori, poi dipenderà da Francia e Spagna. Dal confronto con due dirette rivali per la qualificazione olimpica capiremo chi siamo e dove possiamo arrivare”.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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