Artistica

Ginnastica, che Italia ai Giochi del Mediterraneo! Brave ragazze

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Sono stati dei Giochi del Mediterraneo davvero favolosi per la ginnastica artistica italiana. Certo, il livello era basso soprattutto al femminile, ma la pioggia di medaglie (ben 12) è stata ampiamente gradita: vincere fa sempre bene, è inutile negarlo. Cliccate qui per vedere tutte le classifiche, cliccate qui per vedere tutti i medaglieri.

Le ragazze sono state magnifiche e non hanno praticamente sbagliato nulla. Ci hanno regalato nove medaglie, il secondo miglior risultato di sempre (eguagliata Bari 1997, quando però non si vinsero ori), dietro solo all’irripetibile Smirne 1971 (10). Sono arrivati cinque ori, come capitò solo a Smirne 1971 e nell’indimenticabile Almeria 2005. Al di là dei meri numeri, che lasciano il tempo che trovano in una competizione comunque di secondo piano, ci è piaciuto l’atteggiamento delle azzurre, sempre propositive e motivate a metterci in luce, aggressive e combattive al punto giusto. Tutte hanno fatto egregiamente il loro dovere, salendo tutte quante almeno una volta sul podio!

 

Vanessa Ferrari si è dimostrata vera Cannibale con la classica doppietta titolo a squadra più titolo individuale, aggiungendoci il primo posto all’amato corpo libero e il bronzo alla trave. 3 ori, 4 medaglie che si uniscono alle 6 di Almeria, per un vertiginoso totale di 10 allori (8 ori) ai Giochi del Mediterraneo: l’italiana più vincente di sempre nella competizione, dietro solo a Jury Chechi (14). I punteggi non sono stati certamente eccellenti, ma vanno valutati sull’attuale stato di forma della campionessa bresciana, ancora in ripresa dall’infortunio di Jesolo.

Ora una meritata settimana di vacanza, prima di iniziare la preparazione per i Mondiali, l’appuntamento cruciale della stagione e in cui la ventiduenne potrebbe provare ad avvicinare il podio al quadrato magico (l’all-around presenta una concorrenza incredibile per sognare qualcosa di importante). La bresciana avrebbe dichiarato che stava PENSANDO (ed è un verbo importante che è stato spesso dimenticato) al ritiro. Lo shock è durato un giorno, prima che lei esclamasse: “Continuerò a fare ginnastica, fino a quando il fisico me lo permetterà!”. E così siamo tutti più contenti.

 

Giorgia Campana ha commesso delle imprecisioni al corpo libero durante il concorso generale che le hanno impedito di salire su un podio che sembrava scontato. Errori anche alle parallele, dove era la favorita numero 1 per il successo (si è dovuta accontentare del bronzo). Poi, però, un grandissimo riscatto alla trave dove ha trionfato con un punteggio comunque interessante: sui 10cm ha notevolmente aumentato il proprio livello, ha il D Score più alto delle italiane e sembra quasi essere diventato il suo attrezzo preferito (è una provocazione, ovviamente, perché gli staggi sono e saranno sempre nel cuore della romana). Ad ogni modo questo è il primo successo internazionale per la diciottenne che chiude qui un semestre assolutamente positivo.

 

Chiara Gandolfi ha letteralmente sbalordito col suo esercizio alle asimmetriche. Il suo successo ci ha sorpreso, perché la romana era accreditata di un potenziale secondo posto. E invece la 17enne si è regalata il pomeriggio più bello della sua giovane carriera, al rientro in Nazionale dopo i Mondiali 2011. Dopo un periodo un po’ difficile, una bella gioia indimenticabile e da coltivare per il futuro.

 

Giulia Leni vestiva per la prima volta il body azzurro seniores (escluso il Trofeo di Jesolo dello scorso anno). La senese lo ha onorato al meglio, portandosi a casa un meritato (e inaspettato) bronzo al volteggio. La mensanina ha da poco introdotto il secondo salto e, nonostante delle imprecisioni evidente soprattutto in fase di atterraggio, sta comunque salendo di livello e la medaglia è il giusto premio di tanti sforzi. L’ultimo anno non è stato facile, con l’annuncio del ritiro, poi ritrattato e un ritorno in palestra che ha dato i suoi frutti proprio a Mersin. L’augurio è di continuare così, perché altre soddisfazioni potrebbero arrivare.

 

Capitolo Elisabetta Preziosa. Se dobbiamo trovare il neo a questa quattro giorni turca, dobbiamo rintracciarlo nelle prestazioni della 19enne. La aspettavamo aggressiva sulla trave dove era chiamata a conquistare il titolo, o quantomeno a salire sul podio. Invece una serie di errori in qualifica l’ha addirittura estromessa dalla finale (per la regola dei passaporti). Al termine del concorso individuale, dopo aver assistito al successo di Vanessa, aveva lanciato il grido di guerra per la finale al corpo libero dove era chiamata a confermare il titolo conquistato a Pescara 2009. Ma era davvero difficile contro una Vanessa che, comunque, non si è espressa al meglio sul 12×12.

 

E non dimentichiamoci che mancavano comunque altre ginnaste davvero importanti per il movimento… Insomma, siamo gli Stati Uniti d’America del Mediterraneo. Come sempre. Ma siamo certi che non sfigureremo nemmeno in un contesto più probante.

Finisce qui il primo semestre. Appuntamento con gli EYOF a metà luglio, prima del grande evento: i Mondiali di Anversa (30 settembre – 6 ottobre) che chiuderanno una stagione intensissima.

 

Al maschile, invece solo 3 medaglie, ma non erano presenti i big Morandi-Busnari-Cingolani. Interessante l’argento a squadre, con una formazione tutta in prospettiva e molto futuribile. Enrico Pozzo ha fatto da veterano e ha ancora fatto vedere la sua stoffa alla sbarra. Ci avrebbe regalato qualcosa anche nell’all-around se non fosse incappato in un errore al corpo libero durante la qualifica.

 

Appuntamento a domani con le nostre immancabili pagelle, ormai un classico al termine di tutte le competizioni.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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