Atletica
Golden Gala 2013: parlano Borsi, Trost e Greco
Sono gli azzurri più attesi al Golden Gala 2013: Veronica Borsi (100 hs), Daniele Greco (salto triplo) ed Alessia Trost (salto in alto). Da loro, insieme tanti altri giovani interessanti, l’atletica italiana è ripartita con entusiasmo dopo diverse stagioni difficili. L’obiettivo è tornare grandi sulla scena internazionale, magari a cominciare proprio da domani nella serata dell’Olimpico.
Queste le parole degli azzurri rilasciate nella conferenza stampa della vigilia.
Veronica Borsi: “Essere al Golden Gala è il sogno che mi porto dietro da quando ero bambina e venivo a vederlo sugli splati in curva Sud. Non vedevo l’ora di esserci in mezzo! Ho gareggiato altre volte sulla pista dell’Olimpico dove in passato ho vinto per due volte il Silver Gala, ma vederlo pieno sarà tutta un’altra storia. Il record italiano? Domenica ero andata ad Orvieto con l’idea di fare un allenamento e invece… Al Golden Gala siamo tre italiane (in gara anche Marzia Caravelli e Micol Cattaneo, ndr) e tutte tre possiamo fare qualcosa di importante confermando la bella crescita dell’ostacolismo azzurro. Nel 2005 ho avuto un brutto infortunio, la rottura del tendine d’Achille ed è stata una zavorra per la mia carriera. In certi momenti, pochi secondi appena, ho anche pensato di mollare. Un infortunio così non lo puoi negare e nemmeno nascondere, ci fai i conti ogni giorno quando pensi al fatto che sul tuo tendine ci sono i 14 punti di sutura che Attilio Rota, il chirurgo che mi ha operato, ci ha messo. In questi anni sono maturata molto fuori dalla pista e questo mi ha permesso, grazie al lavoro con il mio tecnico Vincenzo De Luca, a saper contare su me stessa quando arriva lo sparo e davanti a me ci sono solo dieci ostacoli e il traguardo“.
Daniele Greco: “L’emozione di gareggiare in Italia di fronte al pubblico di casa è sempre qualcosa di grande. Per di più in un meeting come il Golden Gala che quest’anno è dedicato ad un mito come Pietro Mennea, pugliese come me. Per me sarà la prima volta in assoluto sulla pedana dello Stadio Olimpico, è la mia prima gara dell’anno, ma punto comunque a fare bene. Dopo Goteborg ho avuto qualche acciacco, ma nonostante tutto sono riuscito a lavorare su tecnica e velocità. L’obiettivo del 2013 sono i Mondiali di Mosca, quello della mia carriera superare i 18 metri. Sono nato veloce, fin da piccolo battevo tutti nel mio rione e nel mio paese. Poi, però, ho scelto la strada del salto triplo, innamorandomi dell’esplosività e dell’elasticità di questa disciplina che sono riuscito a interpretare grazie ai miei allenatori Raimondo Orsini che cura la cilindrata e Roberto Pericoli bravo ad incanalare la mia potenza. Edwards? All’inizio, volevo capire come “funzionasse” il triplo sono andato su Internet a guardare i video dei suoi salti. Lui è il migliore di sempre“.
Alessia Trost: “Il salto in alto per me è Blanka Vlasic. E il mio modello da quando ho iniziato a praticare questa specialità. Quando poco fa me la sono vista uscire dall’ascensore, ero così emozionata che non sono nemmeno riuscita a guardarla negli occhi… Sono approdata da poco in questa dimensione internazionale e per me le big con le quali sarò in pedana domani sera a Roma sono ancora quelle che vedevo in tv fino a poco tempo fa. Gareggiare con simili campionesse è un surplus, qualcosa che mi mette le stelline in cielo. Con la Chicherova ho già gareggiato nel 2012 al meeting indoor di Banska Bystrica. La mia stagione al coperto è andata bene, adesso voglio cercare di confermarmi all’aperto. Dopo i 2 metri la mia vita è cambiata, sono entrata un po’ in un turbine, ma sto imparando a gestire la situazione. Con l’atletica voglio mantenere questo rapporto di intimità, mi piace quello che faccio, gli allenamenti, le gare e tutte le sensazioni che solo questo sport sa darmi“.
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