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Italrugby, il lato positivo del tour in Sudafrica: giovani e nuovi innesti

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Tracciando il bilancio della tournée estiva in Sudafrica, Jacques Brunel ha voluto trovare il lato pulito della medaglia, nonostante le tre cocenti sconfitte rimediate contro Springboks, Samoa e Scozia. Il ct transalpino, infatti, è rimasto soddisfatto dei nuovi innesti e delle prestazioni in particolare dei più giovani, che contribuiranno probabilmente a quell’allargamento della rosa che Brunel si era preposto come obiettivo alla vigilia del tour.

Ad avere maggiormente i riflettori puntati addosso era Alberto Di Bernardo, vuoi per il ruolo delicato dell’apertura da ricoprire, vuoi per una convocazione che ci si attendeva già a novembre. Un battesimo di fuoco il suo a ben 33 anni, che contro la ferocia dei sudafricani ha potuto fare ben poco, dimostrando comunque affidabilità in cabina di regia; non il 10 in grado di cambiare il match e sbaragliare la difesa avversaria con una giocata, ma un onesto e caparbio giocatore, forse in grado di dare maggiore equilibrio alla difesa. Se poi confermasse più spesso le percentuali dalla piazzola avute contro Samoa, il posto di Orquera sarebbe tremendamente in discussione. Con i Boks, però, non c’è stato soltanto un esordio, ma anche un sorprendente ritorno, quello di Matias Aguero, a 32 anni suonati. Non era preventivabile un impatto del genere sui match da parte del pilone zebrato, grande protagonista contro Sudafrica e Scozia, in mischia come nel gioco aperto. Un’interessante soluzione per il dopo-Lo Cicero, proprio quando sembrava che la lotta per la maglia numero 1 fosse tra De Marchi e Rizzo.

Poi ci sono i futuri – si spera – titolari di questa Nazionale, la linea verde che ha convinto per determinazione e qualità. C’è un Luca Morisi che ha lanciato chiari messaggi a Franco Smith in vista della prossima stagione, perché il centro milanese ha impressionato per tecnica e linee di corsa e, oltretutto, in fase difensiva la coppia con Sgarbi sembra avere l’affiatamento giusto. Con la maglia del Benetton Treviso, per lui, si aprono nuovi orizzonti. Non potranno che avere il posto fisso (o quasi) nelle Zebre due come Tommaso Iannone e Andrea Manici, i migliori azzurri nella disastrosa sconfitta subita per mano di Samoa. Entrambi si sono impegnati a fondo per la causa, mostrando grande verve e grinta da vendere; per il primo si profilano esperimenti da mediano d’apertura, malgrado le skills siano quelle di un centro, massimo di un’ala, mentre il secondo è destinato a giocarsi l’eredita di Ghiraldini con Maistri del Benetton Treviso. Leandro Cedaro è forse il meno appariscente di questo ‘nuovo’ gruppo, ma certamente non il meno affidabile; in seconda linea non sarà la primissima scelta, ma sull’italo-argentino si potrà contare in futuro. Ci sono stati gli intensi 10′ di Alberto Chillon contro la Scozia, l’unico però a cui non si può dare un vero e proprio giudizio, ma c’è stato soprattutto l’esordio di un talento purissimo e di assoluto valore: Leonardo Sarto. Uno che va in meta dopo nemmeno 1′ di gioco non può che essere un predestinato, oltre che un’ala dalle indubbie qualità; spicca soprattutto la sua corsa, particolare nell’eludere i placcaggi, e le capacità di creare scompiglio nella difesa avversaria. Contro la Scozia, di fatto, è riuscito ad entrare nel vivo di un’azione per due volte: nella prima è arrivata la meta, nella seconda ha peccato probabilmente di inesperienza, lacuna che un 21enne colmerà per forze di cose nel corso del tempo. Un diamante ancora da sgrezzare, certo, ma che può essersi ritagliato un importante posto in Nazionale.

Foto: demotix.com

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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