Calcio

Paola Brumana: “Che stagione con il Tavagnacco!”

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Anno d’oro per Paola Brumana: l’attaccante del Tavagnacco ha conquistato, con la sua squadra, due storici traguardi: la conquista della Coppa Italia e la qualificazione in Champions League, grazie anche ai suoi 28 gol stagionali. Questa l’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di OlimpiAzzurra.

Secondo posto in campionato, Champions League e Coppa Italia conquistate, un anno d’oro per il Tavagnacco…

“Sicuramente e’ stata la migliore stagione da quando sono a Tavagnacco e la vittoria della Coppa Italia e’ senza dubbio il giusto premio per noi ragazze che quest’anno, contro ogni pronostico, abbiamo fatto un’annata straordinaria! Non aver mai perso una partita ufficiale in stagione e’ un orgoglio immenso. I meriti sono da dividere anche con lo staff e la società. Senza tutte queste componenti non avremo disputato una stagione come quella appena conclusa”.

Qual è stata la partita più bella della stagione?

“Non ne ricordo una in particolare. Abbiamo sempre cercato di esprimere un calcio propositivo. Siamo migliorate partita dopo partita come collettivo e anche la crescita individuale di alcune ragazze e’ merito del lavoro corale e dell’applicazione/impegno che abbiamo messo in tutti gli allenamenti! Le uniche due partite che ci hanno lasciato un po’ di amaro in bocca sono state senza dubbio quella di Mozzanica, inizialmente rinviata e poi disputata il 29 dicembre che abbiamo seriamente rischiato di perdere e il pareggio di Napoli dove soprattutto nel primo tempo abbiamo sbagliato troppe occasioni e nella ripresa un episodio ci ha condannato”.
Come è nata la tua passione per il calcio? Cosa consigli alle giovani ragazze che vogliono intraprendere la tua stessa carriera?

“La mia passione per il calcio e’ iniziata grazie a mio papà che mi faceva guardare il Milan in televisione, facendomi così appassionare a questo sport, ma non mi sono mai fermata davanti a nulla e quando ho capito che ormai mi era entrato dentro nel sangue ho deciso anche io di cominciare a correre dietro un pallone. Alle giovani che vogliono iniziare a praticare questo sport dico di non arrendersi mai e che ogni occasione potrebbe essere quella giusta per emergere”.

Che tipo di giocatrice sei in campo, a chi ti ispiri? Chi è il tuo idolo?

“Il mio idolo, pur essendo tifosa rossonera, è Alex Del Piero. Un altro giocatore che mi piace molto è quel Totò Di Natale che continua a segnare in serie A e che ogni anno dimostra come un vero professionista, se si mantiene tale, può continuare a fare sport a grandi livelli anche ad una certa età. Io sono una giocatrice brevilinea, tecnica, abile nell’uno contro uno, mi piace convergere sempre verso il centro e una volta inquadrata la porta cerco spesso la conclusione a giro proprio alla “Pinturicchio””.

Capitolo nazionale: a luglio ci saranno gli Europei in Svezia; dove può arrivare l’Italia?

“Sinceramente non lo so dove l’Italia possa arrivare, mi auguro il più lontano possibile anche se non sarà facile. Spero comunque di poter essere inserita nella lista delle 23 giocatrici che partiranno per l’avventura europea in Svezia”.

Ti piacerebbe giocare all’estero?

“Arrivata a trent’anni no, se mi avessero proposto un’esperienza magari qualche anno fa mi sarebbe piaciuto potermi confrontare anche con altre realtà estere”.

Secondo te, quali sono le differenze sostanziali tra i campionati esteri e quello italiano?Cosa manca al calcio in rosa azzurro per raggiungere i livelli dei vari campionati inglesi, tedeschi e francesi?

Innanzitutto manca la visibilità. Solamente promuovendo un prodotto lo si fa conoscere. Poi mancano le strutture adatte. All’estero, per esempio, le ragazze possono usufruire delle stesse strutture utilizzate dal maschile con tutti i confort che ci vanno dietro, qui in Italia purtroppo non è così ed è davvero un peccato: perché, per esempio, una squadra iscritta al campionato di serie A, oltre ad avere il settore giovanile non può avere anche un squadra femminile? Potrebbe essere uno modo per promuovere anche il movimento femminile”.

Che tipo di ragazza sei fuori dal campo?

“Una ragazza semplice, mi piace stare in compagnia degli amici, lavoro e mi alleno cercando di essere sempre positiva. Sono sempre molto impegnata ma se poi hai soddisfazioni come quelle di sabato dove hai la fortuna di essere capitano e l’onore anche di alzare una coppa al cielo, ripensando hai sacrifici che hai fatto, dentro di te dici sono stati ben ripagati, ne e’ valsa davvero la pena”.

Cosa ti piacerebbe fare da grande?

“Da grande mi piacerebbe gestire un centro sportivo. Vorrei trasmettere la mia passione per il calcio anche ad altri bambini: innanzitutto insegnando loro che resta uno sport, il gioco più bello del mondo, e sopratutto uno sport di squadra che ti insegna valori che ultimamente vengono spesso dimenticati come la lealtà, il rispetto per l’avversario, il saper comportarsi dignitosamente anche in caso di sconfitta. A volte quello che si vede in tv insegna ben altro”.

Non resta che augurarti un grosso in bocca al lupo per i tuoi prossimi impegni…

“Crepi il lupo e speriamo di rivederci presto! Vorrà dire che avremo alzato al cielo altri importanti trofei!”.

michelepio.pompilio@olimpiazzurra.com

foto Gianluca Pantò

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