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Repubblica Ceca-Italia 0-0, le pagelle: Buffon ci salva, Balo svogliato

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Una grigia Italia non va oltre lo 0-0 a Praga contro una Repubblica Ceca capace di metterla spesso in difficoltà, ma di non affondare il colpo decisivo. Le pagelle.

Gianluigi Buffon, 7: il capitano azzurro si supera nel chiudere la porta a Jiracek nel primo tempo e a Kozak nel secondo. Una garanzia. L’unica luce in una serata piena di ombre.

Ignazio Abate, 5,5: Jiracek lo fa sudare dalle sue parti, rendendogli la serata a dir poco complicata. Alla fine non soffre esageratamente, ma è in fase offensiva che si dimostra inoperoso e poco propositivo.

Andrea Barzagli, 6: i pericoli provenienti dalla sua parte li gestisce bene, ma come tutto il reparto arretrato non è propriamente perfetto.

Leonardo Bonucci, 6: nessuna sbavatura di rilievo per lo juventino che, come Barzagli, sventa le occasioni che i cechi provano a creare dalle sue parti. In fase di impostazione, neanche lui è particolarmente brillante.

Giorgio Chiellini, 6: è spesso lasciato solo sulla sua corsia, ma se la cava egregiamente mettendoci fisico ed esperienza, come lui sa fare. La fase offensiva, però, non è nemmeno contemplata.

Daniele De Rossi, 5,5: per mezz’ora abbondante lascia Chiellini in balia delle correnti ceche sulla sinistra, ma risponde comunque presente quando è chiamato in causa a coprire. Quando si tratta di imbastire un’azione, però, è opaco come il resto del centrocampo.

Andrea Pirlo, 5: la Repubblica Ceca non è San Marino e il playmaker azzurro, probabilmente, è il primo a rendersene conto. Lui non gira e – come spesso capita – tutta la squadra brancola nel buio.

Claudio Marchisio, 5: il giocatore ammirato in maglia juventina è quasi l’opposto di quello visto questa sera. Inserimenti nulli, poca dinamicità e sostegno nelle (poche) azioni offensive azzurre.

Riccardo Montolivo, 5: quasi spaesato. Gli acciacchi in settimana avranno influito ma non è una giustificazione valida per il milanista, in evidente serata-no e lento nella gestione dei palloni.

Mario Balotelli, 4: dovrebbe accendere lui la miccia in una squadra stanca e spenta, invece la spegne definitivamente con un’espulsione frutto di due gialli ingenui. E’ svogliato e nervoso, lo si intuisce già sul finire del primo tempo, ma non prova nemmeno a voltare pagina.

Stephan El Shaarawy, 5: 45 minuti di tanto movimento ma poco altro. Il piccolo faraone è evanescente nella serata di Praga, l’ottima intesa con Balotelli si vede solo a sprazzi. Il posto da titolare è suo, ma deve dimostrarlo partita dopo partita.

Sebastian Giovinco, 5: se El Shaarawy era evanescente, lui è letteralmente fuori dal gioco. Poi, con l’uscita di scena di Balotelli, diventa un naufrago in mezzo all’oceano più aperto.

Alberto Aquilani, sv.

Cesare Prandelli, 5: quando il portiere è il migliore in campo della tua squadra, qualcosa non ha funzionato. In questo caso, però, nella sua Italia non ha funzionato davvero nulla. Possesso palla sterile, zero creatività a centrocampo e condizione fisica da rivedere, oltre ad un atteggiamento fin troppo passivo.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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