Rugby
Rugby: Italia-Scozia, per riprendersi e chiudere degnamente la stagione
Un mese di novembre brillante e uno storico Sei Nazioni erano i biglietti da visita con cui l’Italrugby si presentava in Sudafrica per il Tour di fine stagione, un carniere di tutto rispetto, da rendere ancor più prestigioso magari impressionando contro Springboks e Samoa. Le cose, però, non sono andate nel verso giusto – eufemismo – e sperato da Jacques Brunel, alle prese ora con una squadra scarica dal punto di vista motivazionale, ma da redimere assolutamente in vista dell’ultima sfida dell’anno ad una Scozia, invece, ancora con fame di successi.
Infatti, più che dal punto di vista del gioco, il ct francese in preparazione al match di sabato (diretta su Sky Sport 2 alle ore 14:15) dovrà puntare forte sull’aspetto psicologico, per ritrovare quello spirito e quella combattività smarriti nelle due precedenti settimane. E il ct, in nome di quella “concorrenza interna” che vorrebbe sviluppare, rivoluziona la formazione, con il chiaro intento di estrapolare da tutti quella grinta rimasta sopita finora, oltre agli esperimenti che riguardano i volti nuovi del gruppo, in particolare Leandro Cearo e Leonardo Sarto, esordienti assoluti. Da loro, Brunel si aspetterà sicuramente quel quid in più sul piano della fisicità e della determinazione, per dare la scossa definitiva ad una squadra apparsa inerme. Il transalpino ha talmente stravolto il XV iniziale tanto da far accomodare in panchina uno stakanovista come Alessandro Zanni, a cui è stato preferito Joshua Furno, inspiegabilmente in tribuna contro Samoa ma uno dei più in forma del gruppo. Qualche perplessità riguardo all’impiego, per la terza volta consecutiva, di un Marco Bortolami sicuramente non al top della condizione, mentre in prima linea la verve di Giazzon e di un redivivo Matias Aguero affiancheranno Castrogiovanni. Coppia inedita in mediana, perlomeno in Nazionale, con Botes e Di Bernardo, mentre la linea dei trequarti vedrà di nuovo l’accoppiata di potenza, determinazione e tecnica Sgarbi-Morisi, che tanto bene ha fatto contro gli Springboks; dietro di loro, al solito, l’inamovibile Andrea Masi.
La chiave del match, probabilmente, sarà nei breakdown, uno dei terreni di caccia preferiti dagli scozzesi e una piattaforma, invece, dove l’Italia ha sofferto e non poco sia a Murrayfield, nel Sei Nazioni, che una settimana fa contro Samoa. Ma se gli azzurri riuscissero a limitare l’aggressività degli highlanders nei punti d’incontro, allora si getterebbero buone basi per giocare alla pari un match che vede partire Parisse&co. inevitabilmente sfavoriti. Non basterà solo l’inerzia a nostro favore della mischia per impensierire gli scozzesi, ma servirà grande equilibrio e disciplina tattica, nonché concentrazione elevatissima nel bloccare le frequenti ripartenze dei trequarti avversari. Non una Mission Impossible…
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com