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U.S. Open: gioco sospeso, Luke Donald al comando; Molinari 78° e Manassero 121°

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E’ il maltempo a influenzare pesantemente la prima giornata dello U.S. Open 2013 al Merion Golf Club (par 70) di Ardmore (Pennsylvania). Le condizioni meteo avverse hanno accompagnato i golfisti durante tutto lo svolgimento del round, interrotto nella mattinata americana per circa tre ore e nel pomeriggio per circa 45′; per gran parte del field, però, è stato impossibile concludere il giro, sospeso definitivamente per oscurità.

Ha avuto il tempo di prendere il comando l’inglese Luke Donald (n°6 del ranking), che nelle 13 buche giocate è riuscito a districarsi benissimo tra rough altissimi, fairway somiglianti a montagne russe e green infidi all’ennesima potenza, per il provvisorio -4, frutto di cinque birdie ed un bogey. Non ha avuto intoppi di tipo meteorologico, invece,  Phil Mickelson, a lungo leader prima del sorpasso di Donald: il californiano è andato in club house con 67 colpi (-3), lo stesso punteggio – ma provvisorio – del vincitore del Masters, Adam Scott, che domani ripartirà dalla buca 12.

Ottimo inizio anche per il detentore del titolo, Webb Simpson, e per i sorprendenti australiani Alistair Presnell e Matthew Goggin: un trio attualmente in 4a posizione con -2, dopo 8 buche lo statunitense e dopo 6 gli aussie. Score bassi dunque, ma le insidie del Merion non facevano presagire troppi birdie, nonostante il campo corto.
Insieme a Mickelson, l’altro top ten che ha completato il primo giro è il belga Nicolas Colsaerts, 7° con 69 (-1).

Gli altri big: non sta certo brillando Tiger Woods, l’uomo più atteso naturalmente di questo Major. Il n°1 al mondo è apparso nervoso, poco sicuro con il gioco lungo e dopo le prime 9 è solamente 51° con +2. Pari con il par (16°) Rory McIlroy alla buca 11, giro in 71 (+1) per Justin Rose e Steve Stricker in 35ma posizione, mentre Matt Kuchar e Brandt Snedeker hanno concluso con un negativo 74 (+4) in 105ma posizione. Meglio – ma non troppo – è andata a Sergio Garcia, 78° con 73 (+3), lo score dopo 12 buche di un imballato Graeme McDowell.

Giornata negativa, come già anticipato, per Matteo Manassero, poco preciso dal tee e – conseguenza naturale – con gli approcci. Un buon putt non è riuscito comunque a limitare i danni, per un giro in 75 (+5, due birdie, tre bogey e due doppi bogey) che non preclude il passaggio del taglio (passano i primi 60, Manny è attualmente 121°), ma certamente non gli facilita la marcia.
Come Matteo, aveva cominciato con un birdie anche Francesco Molinari, ma le insidiose ultime cinque buche lo hanno costretto a ben quattro bogey, così da ritrovarsi dopo 9 buche  in 78ma posizione con +3. Lecito attendersi una forte reazione nella seconda giornata, soprattutto per le premesse con cui erano giunti in Pennsylvania i nostri due assi; mancare il taglio rappresenterebbe un deciso passo indietro rispetto alle ultime settimane.

Foto: sporrtzworld.com

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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