Rugby
Verso i test match: le cinque novità dell’Italrugby
Subito dopo il Sei Nazioni, Jacques Brunel aveva annunciato dei volti nuovi per questa imminente finestra internazionale di test match. Giocatori che, a breve-medio termine, possano integrarsi con lo zoccolo duro della nazionale in vista dei prossimi impegni ma, soprattutto, in vista della Coppa del Mondo 2015. D’altronde, i tour estivi sono gli unici in cui il 59enne transalpino può permettersi degli esperimenti, altrimenti di difficile attuazione nel trittico autunnale. Naturalmente non c’è stato nessuno stravolgimento, ma pochi inserimenti e mirati, precisamente cinque: Alberto Di Bernardo, Andrea Manici, Alberto Chillon, Leonardo Sarto e – causa infortunio di Minto – Leandro Cedaro.
L’uomo più atteso è senz’altro lui, Beto Di Bernardo, sinonimo di affidabilità più assoluta in uno dei ruoli più delicati per il nostro team, il mediano d’apertura. Affidabilità, però, non è a sua volta sinonimo di talento fuori dal comune, perché il n°10 del Benetton Treviso – sebbene abbia dimostrato di poter giocare ad ottimi livelli – non è certo un fenomeno. E a 32 anni i margini di crescita non sono tra i più ampi. In ogni caso, la convocazione è stata più che meritata e nel momento in cui sarà chiamato in causa difficilmente l’italo-argentino deluderà Brunel, perlomeno quando si tratterà di far muovere la linea o di difendere. Dalla piazzola, infatti, Beto potrebbe rappresentare un po’ un’incognita, ma nel complesso la forbice tra lui ed Orquera è molto stretta.
Tiene sempre più banco anche la questione vice-Ghiraldini, dopo le prestazioni non esaltanti di Davide Giazzon. Nessuna sorpresa alla lettura dei convocati, dunque, del nome di Andrea Manici. Per lui si prospetta un futuro dualismo con Giovanni Maistri del Benetton Treviso, ma il maggiore minutaggio avuto nel Pro12, al momento, ha indotto Brunel a puntare sulla 23enne zebra. In stagione ha alternato ottime prestazioni ad altre meno brillanti, forse a causa di un carattere fin troppo ‘vivace’, ma non ha mancato di mettere in mostra una grande mobilità e un’ottima capacità di sfondare le difese avversarie. Da perfezionare, invece, le touche.
Stessa età di Manici per chi, invece, è una novità sorprendente nel gruppo azzurro, soprattutto perché come mediano di mischia non si avvertivano grandi necessità di altri innesti. Stiamo parlando di Alberto Chillon, che insieme a Gori e Botes formerà il terzetto per lo spot di n°9. Preferito ad un brillante – quest’anno – Fabio Semenzato, il veneziano delle Zebre non ha certamente impressionato per qualità, rendendosi spesso protagonista di prove davvero poco convincenti. Tuttavia, alcuni sprazzi di gioco interessanti si sono potuti notare, evidentemente sufficienti a Brunel per portarlo in Sudafrica. La scommessa più azzardata.
Abbiamo già parlato di Leandro Cedaro, convocato in seguito alle condizioni fisiche non ottimali di Francesco Minto. Il seconda linea militante a La Rochelle si è messo in mostra nel Pro D2 per la sua spiccata fisicità e potenza, nonostante qualche limite come saltatore. E alla luce delle poche alternative in seconda linea, non è escluso che qualche minuto, Brunel, possa concederlo anche all’italo-argentino, prospetto sicuramente interessante.
Tra le cinque new entry, però, colui che potrebbe accrescere maggiormente il suo bagaglio tecnico in futuro è Leonardo Sarto, classe 1992. Rivelatosi quest’anno, l’ala padovana è risultato uno dei migliori nella stagione delle Zebre, mettendo spesso in evidenza il suo prorompente fisico, che lo rende un’ala moderna e dal sicuro avvenire. La coppia con Venditti – se ci sarà – si annuncia intrigante, anche se sul piano tattico entrambi devono ancora migliorare, nonostante Sarto sia già qualche passo in avanti. E considerando anche l’assenza di molti giocatori davvero ‘di ruolo’, la sua ascesa sembra arrivare al momento giusto.
Foto: Getty Images
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