Rugby
Italia-Samoa: le sorprese di Brunel. Parisse: “Prendere subito controllo del match”
Jacques Brunel ci ha spesso abituato a delle sorprese al momento dell’annuncio della formazione. Difficilmente il ct francese fa scelte ‘prevedibili’, anche quando sono attesi molti cambi rispetto alla precedente partita. Che il XV iniziale della sfida agli Springboks venisse in parte stravolto, infatti, era abbastanza una certezza, ma le scelte del baffuto tecnico per la battaglia contro Samoa (ore 14:15, diretta su Sky Sport 2) hanno spiazzato gran parte dei tifosi e addetti ai lavori.
Di fatto, al Mbombela Stadium di Nelspruit gli unici reparti a non presentare particolari innesti saranno la prima linea (De Marchi-Ghiraldini-Castrogiovanni) e la mediana (Gori-Orquera), mentre per il resto il dibattito è aperto. A partire dalla seconda linea, dove desta scalpore l’assenza di uno come Joshua Furno, la cui fisicità e mobilità (oltre a delle buone doti di saltatore) non vanno nemmeno in panchina. Brunel punta nuovamente su Bortolami e su Valerio Bernabò, reduce da un’ottima stagione in maglia Benetton. La notizia più inaspettata, però, è in terza linea, con Mauro Bergamasco che torna a vestire l’azzurro dopo quasi un anno (USA-Italia, 23 giugno 2012) nonostante un’annata non proprio esaltante alle Zebre. Solo panchina per Manoa Vosawai, che contro la forza fisica dei samoani potrà ritornare utile soprattutto a partita in corso come impact player. Tra i trequarti, grande attesa per il terzo cap (il secondo da titolare) di Tommaso Iannone all’ala, giocatore di qualità e dall’ottima inventiva. Rognosa la coppia di centri, con i due Gonzalo (Garcia e Canale) pronti ad erigere un muro contro le cavalcate di Tuilagi&co.; Brunel ha voluto puntare su due giocatori di sicura affidabilità, con meno fantasia rispetto a Sgarbi e Morisi ma forse maggiormente in grado di contenere l’esuberanza fisica ed atletica dei Pacifici.
Qualche decisione lascia punti interrogativi, soprattutto quella di tenere fuori Furno, ma anche quella di rinunciare di fatto al miglior interprete azzurro nel gioco tattico, Luke McLean: l’utility back trevigiano è stato deficitario al piede contro i Boks, è vero, ma la sua bravura nei calci di spostamento avrebbe potuto fare la differenza. Con un triangolo allargato Venditti-Masi-Iannone, si punterà principalmente sulle ripartenze, per cogliere di sorpresa una difesa che talvolta potrebbe prendersi delle ‘pause’. Considerare Samoa una squadra basata solamente sulla grande fisicità e sull’atletismo, inoltre, sarebbe un grave errore, come spiegato da capitan Sergio Parisse in conferenza stampa: “Forse qualche anno fa si poteva pensare a Samoa più per le individualità che per il collettivo, oggi è una squadra più completa ed in più non facendo parte dei grandi tornei internazionali la si affronta di rado. […] E’ vero che i samoani hanno un gioco semplice, che punta sulle qualità individuali e sulla fisicità, ma la mischia è di ottimo livello e la touche vince i palloni che deve vincere. Forse il gioco tattico al piede non è all’altezza delle squadre dell’Emisfero Nord, ma andiamo in campo sapendo che troveremo più di una difficoltà”.
Anche perché se questa nazionale è al settimo posto nel ranking mondiale, qualche motivo ci sarà. Per sopraffarla servirà una grande Italia, quella vista ad inizio secondo tempo a Durban insomma: “La volontà, l’obiettivo è quello di esprimerci da subito come nella ripresa contro il Sudafrica. Sarà decisivo il possesso, palla in mano abbiamo dimostrato di poter impensierire ogni avversario ed in più avere la palla, domani, significherà non esporsi al loro attacco, molto pericoloso. Dovremo iniziare subito molto bene – afferma Sergio –, diversamente da quanto fatto a Durban, prendere da subito il controllo del match, non rischiare nel nostro campo ed occupare il loro terreno. Il gioco al piede come detto non è la loro dote principale, dovremo colpirli nei loro punti deboli”.
Foto: Getty Images
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