Ciclismo
Alan Marangoni e Alessandro De Marchi, gregari d’oro
Si parla sempre troppo poco di loro. D’altronde, non sono i gregari a vincere, a riempire albi d’oro e pagine dei giornali, ad accendere le fantasie dei tifosi: eppure, senza questa particolare categoria di corridori, il ciclismo sarebbe tutta un’altra cosa. Alan Marangoni e Alessandro De Marchi appartengono a questa speciale “razza”.
Se fai il gregario, puoi salutare le tue ambizioni personali. Il gregario è sacrificio, è spirito di servizio, è intenso amore per la fatica e per il sudore: oggi, di gocce di sudore De Marchi e Marangoni ne hanno versate parecchie. La Cannondale voleva questa tappa, Peter Sagan voleva questa tappa: e allora, sin dal chilometro zero, divise verdi in prima fila a controllare le fughe, poi a staccare i velocisti, poi a ricucire su chi attacca.
Marangoni, romagnolo di 29 anni, ha un fans club tutto suo che non si perde una corsa. Prima o poi, ne siamo certi, questo passistone cresciuto sui velodromi riuscirà a regalare ai suoi tifosi la gioia di una vittoria: per intanto, Alan costruisce le vittorie degli altri e il fans club organizza mangiate e bevute, anche durante le tappe, a suon di vino, salumi e altre meraviglie delle terre di Romagna.
De Marchi, più giovane di due anni, è friulano. Il rosso di Buja, com’è soprannominato, sta disputando una stagione encomiabile, nel quale si è ritagliato l’immensa soddisfazione del primo successo in carriera (una tappa al Delfinato), sfiorando poi il Tricolore: ma Alessandro non si è fatto illusioni per queste gocce di gloria ed è tornato, testa bassa e ventre a terra, a tirare in testa al gruppo.
Lui e Marangoni, oggi, hanno passato la giornata col vento in faccia, ore e ore a pedalare a tutta, a spianare la strada per un Sagan versione Hulk, che ha raccolto l’assist dei compagni e ha siglato un successo che appartiene anche a questi fantastici gregari.
foto tratta da cyclingnews.com
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com