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Atletica
Atletica: a Parigi Bolt ruggisce, gli altri fanno spettacolo
A Parigi era serata di Diamond League, il circuito itinerante dell’atletica leggera, impegnata con la sua nona tappa. Il classicissimo meeting Areva non ha deluso le aspettative e ha regalato un’attesissima risposta, quattro migliori prestazioni mondiali stagionali e il solito grandissimo spettacolo
L’urlo di Usain Bolt arriva e risponde al meglio alla chiamata che Gay gli aveva lanciato giovedì. Dopo il deludente Golden Gala e le tante critiche piovutegli addosso, la grande star dell’atletica leggera corre un buonissimo 200m in un eccellente 19.73, miglior prestazione mondiale stagionale, un centesimo meglio di Tyson Gay. Lo statunitense sta davvero mettendo in difficoltà il giamaicano: dovrà davvero spremersi al massimo se vorrà vincere ai Mondiali di Mosca. Terzo Christophe Lemaitre: 20.07, stagionale.
Kirani James ritorna alla grandissima e fa sua la pista. Il campione olimpico chiude il suo giro della morte in un super 43.96, miglior prestazione mondiale stagionale: per la prima volta si è scesi sotto i 44’’ nel 2013. Secondo Lashawn Merritt che gli ha tenuto testa fino in fondo (44.09, stagionale), distaccato terzo lo statunitense Tony McQuay (44.84).
Renaud Lavillenie scaccia la brutta prestazione di Losanna (tre errori alla misura d’entrata) e si riprende il suo scettro del salto con l’asta. Il francese arriva fino al vittorioso 5.92 con un percorso netto. Chiede poi i 6.02 della miglior prestazione mondiale stagionale (un centimetro in più del già suo best ottenuto indoor; uno in meno del suo personale). I tre tentativi non sono affatto male, ma non partoriscono il botto. Il transalpino c’è e ha ormai gli over sei metri nelle gambe. Secondo a sorpresa il ceco Jan Kudlicka (5.70) stessa misura del greco Konstantinos Filippidis (vincitore due giorni) ma superata solo al terzo tentativo. Holzdeppe e Walker si fermano a 5.60.
L’alto femminile ritornava dopo un po’ di prove di assenza e si conferma come una delle discipline più spettacolari. Dopo lo storico 2.41 di Bondarenko al maschile, le tre solite donne si cimentano con 2.01. Blanka Vlasic, amata icona della disciplina, e Brigitta Barrett, primatista stagionale con uno spettacolare 2.04, si devono arrendere e si classificano rispettivamente terza e seconda con 1.98 (la croata ha superato la misura solo al secondo tentativo). Vince una fantastica Anna Chicherova (2.01 alla prima) che si è poi cimentata anche con i 2.05, fallendo tutte e tre le prove.
Le donne fanno incredibilmente sul serio. Spalla a spalla emozionantissimo sui 100m tra la giamaicana Shelly-Anna Fraser-Pryce e la nigeriana Blessing Okagbare: la spunta la campionessa olimpica (10.92, stagionale) per un solo centesimo, ma con un grandissimo tempo visto che il vento era praticamente nulla. La caraibica si conferma la più in forma in questa 2013 e sta davvero ingranando bene per i Mondiali. Terza l’ivoriana Murelle Ahoure (11.01).
Dai 3000m siepi escono delle prestazioni davvero di rilievo. Domina il keniota Ezekiel Kemboi che scende sotto gli otto minuti e chiude in uno spettacolare 7:59.03, nuova miglior prestazione mondiale stagionale. Il francese Mahiedine Mekhissi Benabbad mantiene le promesse della vigilia e demolisce il record europeo del connazionale Tahri correndo in un eccellente 8:00.09. Terzo, dopo una gara difficile, il keniota Paul Koech (8:09.17), ex primatista.
Gara di grandissimo spessore dai 400 ostacoli. La ceca Zuzana Hejnova conferma di essere davvero in palla e vola via in un ottimo 53.23, nuovo record nazionale e a due soli centesimi dal miglior prestazione mondiale stagionale detenuta da Kori Carter. Con questo successo, il quarto consecutivo in Diamond, la Hejnova ha matematicamente conquistato il diamantone.
Le gambe di Tirunesh Dibaba girano già a meraviglia. L’etiope realizza la miglior prestazione mondiale stagionale correndo i 5000m in 14:23.68, ben scortata dalla connazionale Almaz Ayana (14:25.84, personale). Terza l’altra etiope Gelete Burka (14:42.07).
Nel disco il solito Robert Harting. Il tedescone è (quasi) imbattibile (una sola sconfitta in oltre 1000 giorni) e scaglia l’attrezzo a 67.04. L’Hulk teutonico supera i suoi soliti rivali: l’iraniano Ehsan Hadadi (65.53) e l’estone Gerd Kanter (65.30).
Molto bene Valerie Adams, praticamente al rientro dopo un mesetto abbondante di stop. La campionessa olimpica, mondiale, grande icona del getto del peso, vince con un buon 20.62. Le rivali possono poco: seconda la statunitense Michelle Carter (19.57), terza la tedesca Nadine Kleinert (17.95).
I giavellotti non volano più di tanto. La tedesca Christina Obergfoll scaglia il proprio a 64.74 e batte per un soffio l’australiana Kimberley Mickle che all’ultimo realizza il personale (64.35). La teutonica, però, con questo successo, ha praticamente ipotecato il diamantone. Terza la lettone Madara Palameika (61.36).
Bellissima gara nel triplo contando anche le folate di vento contrario. La colombiana Caterine Ibarguen infila la quarta vittoria consecutiva in Diamond League con un bel 14.69 (-1.3 m/s). Seconda una favolosa Hanna Knyazheva: l’israeliana vola a 14.58 e registra il nuovo record nazionale. Terza la grande ucraina Olha Saladukha (14.55) con un avvio di stagione un po’ sottotono.
Nulla di eccezionale dal salto in lungo in termini prestazionali. La gara è invece spettacolare perché i primi cinque classificati sono raccolti in soli quindici centimetri. Vince il giamaicano Damar Forbes, al primo successo in Diamond League, con 8.11m; secondo il britannico Chris Tomlinson (8.08), terzo il greco Louis Tsatoumas (8.02). Solo quarto il campione olimpico Greg Rutherford (7.99).
Niente di particolare dagli 800m dove Francina Niyonsava, dominatrice di questa prima parte di stagione, vince in 1:57.26 davanti alla marocchina Malika Akkaoui (1:57.64, personale) e alla statunitense Alysia Montano (1:57.75).
Ci si aspettava qualcosa in più dai 110hs, ma Aries Merritt si ferma a 13.09 (che rappresentano comunque il suo stagionale). Secondo il francese Pascal Martinot-Legare che realizza il proprio personale (13.12). Terzo David Oliver (13.13) che due giorni fa, invece, si era spinto al 13.03 del primato mondiale stagionale.
Sui 1500m successo del gibutano Ayanleh Souleman (3:32.55), secondo l’etiope Aman Wote (3:32.65), terzo lo statunitense Leonel Manzano (3:33.14).
stefano.villa@olimpiazzurra.com