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Atletica, Diamond League: Bolt ruggisce, Bondarenko quasi leggenda

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Londra ci ha dato tutto quello che volevano. Una risposta, una leggenda sempre più vicina, una grande sfida, un assolo, due migliori prestazioni mondiali stagionali (o tre, dipende dai punti di vista)…e tanto altro ancora! La prima serata dell’undicesima tappa di Diamond League è stata un vero successone. Nel pomeriggio di domani (sabato) la seconda parte.

 

Bolt ha ruggito! Il Fulmine era attesissimo e non ha deluso le aspettative. Il giamaicano si mangia i 100m con un eccellente 9.85 e respinge così le critiche sulle sue ultime prestazioni, dando una rinfrescata all’ambiente travolto dal doping nelle ultime settimane. Una corsa abbastanza fluida, da rivedere in alcuni passaggi, ma indubbiamente la migliore in questa prima parte di stagione che lo aveva visto spesso imballato.

L’uomo più veloce del Mondo realizza così la miglior prestazione mondiale stagionale, perché è da considerarsi nullo a tutti gli effetti il 9.78 di Tyson Gay, pescato positivo due domeniche fa. Secondo Michael Rodgers (9.98), terzo Nesta Carter (9.99), quarto il buon Kim Collins (10.03). Christophe Lemaitre si ferma a 10.23, ma ha preteso troppo dal suo fisico:200 metri e100 metri nel giro di un’ora…

 

Bohdan Bondarenko è sempre più pazzo e per la seconda volta nel giro di due settimane prova l’assalto al record mondiale di Javier Sotomayor, che proprio domani compie vent’anni di longevità. L’ucraino fa percorso netto fino a 2.38, tenuto in gara da un bravissimo Erik Kynard (poi tre nulli a 2.40, secondo classificato con 2.36). A quel punto fa alzare l’asticella a 2.43: il primo tentativo è eccellente, sbagliato di neanche mezzo gluteo. Il primatista stagionale, che nell’ultima uscita era stato capace di uno storico 2.41 (misura invalicata da 19 anni), fiuta l’impresa e decide di provare addirittura 2.47, due centimetri più dello storia, una lunghezza in più del tentativo fallito nella precedente tappa di Diamond League. Due nulli e niente da fare. Sotomayor domani spegnerà le venti candeline del suo record che, ormai, vacilla sempre più. Delude, invece, Mutaz Barshim che commette tre errori a 2.28 (terzo 2.24). Marco Fassinotti salta 2.20 alla prima e chiude in sesta posizione.

 

Il giamaicano Warren Weir si aggiudica il mezzo giro di pista con un interessantissimo 19.89, davanti al connazionale Jason Young (19.99), ma tutti gli altri terminano la prova sopra i 20’’… Terzo Wallace Spearmon (20.18), solo quarto Christophe Lemaitre (20.23), quinto Jimmy Vicaut (20.44, partito in ritardo) sesto Churandy Martina con un altissimo 20.49

Ennesima super prestazione di Zuzana Hejnova sui 400m ostacoli in questo 2013. La ceca vince la quinta gara consecutiva in Diamond League ma soprattutto stampa un super 53.07, che migliora il già suo record nazionale e che le consente di ri-balzare in testa alle liste stagionali, superando il 53.21 di Kori Carter (oggi solo quarta, 54.83). Seconda la britannica Perri Shaked-Drayton (53.67, personale), terza la statunitense Georganne Moline (54.32). La Hejnova conquista matematicamente il diamantone.

 

Kirani James correva praticamente da solo e non pennella più di tanto il suo giro della morte. Il grenadino chiude i 400m in 44.65. Secondo lo statunitense Tony McQuay (45.09), terzo il belga Jonathan Borlée (45.14).

Una sorprendente Shannon Rowbury realizza la miglior prestazione mondiale stagionale sui 3000m con una bella progressione chiusa in 8:41.46. Distaccate le connazionali Gabriele Anderson (8:42.64) e Molly Huddle (8:42.99) entrambe comunque al personale.

 

Il salto con l’asta si risolve abbastanza velocemente. Yarisley Silva supera 4.83 alla prima; Jennifer Suhr prova a contrastarla ma fallisce la prova prova. A quel punto la statunitense fa alzare l’asticella a 4.88 ma non c’è nulla da fare. La cubana si accontenta del successo (con tanto di record della Diamond League) e non prova ad avvicinare la già sua miglior prestazione mondiale stagionale (4.90).

 

Senza Olha Saladuha, il triplo manca di intensità. Vince la russa Yekaterina Koneva con un buon 14.52 davanti alla giamaicana Kimberly Williams (14.38) e all’israeliana Hanna Knyazheva (14.29)

Niente di speciale dai 1500m femminili (non validi per la Diamond League) vinti in volata dalla keniota Mary Juria (4:08.77) sulla marocchina Ibtissam Lahhouad (4:08.91) e sulla statunitense Katie Mackey (4:09.02).

Gli 800m femminili regalano il nuovo record del meeting: 1:58.19 della statunitense Brenda Martinez, che batte di tre centesimi il primato dell’austriaca Graf (reggeva dal 2001). Tempo non particolarmente sensazionale, ma tant’è. Seconda la rumena Mirela Lavric (1:59.79), terza la statunitense Ajee Wilson (2:00.20).

Il polacco Piotr Malachowski ha vinto il lancio del disco con 67.82 davanti al tedesco Martin Wierig (66.60) e all’estone Gerd Kanter (66.29). Da ricordare l’assenza del dominatore Robert Harting.

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