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Atletica, Rieti 2013: shock Malavisi-Bruni. Super 4×100 di bronzo

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Dopo un acquazzone e su una pista umida, l’Italia conquista due bronzi (uno totalmente insperato) ma sbaglia la gara su cui più puntava: l’asta femminile. Ad ogni modo il nostro Paese tocca la vertiginosa quota di otto podi (1 ori, 4 argenti, 3 bronzi) a una sola medaglia dal record di Salonicco 1991! A Rieti la new age azzurra si conferma di assoluto livello e fa ancora meglio di quanto mostrato settimana scorsa ai Mondiali Allievi e agli Europei Under23.

 

L’asta femminile doveva consegnarci un oro e un argento. Sembrava tutto scritto per la festa azzurra, con una favolosa doppietta Bruni-Malavisi, capoliste europee stagionali. Da decidere solo in quale casa italiana far volare l’oro. Purtroppo non è successo quello che era previsto.

Sonia si mette al collo un amaro bronzo, superando 4.20 solo al terzo tentativo e poi sbagliando le tre prove a 4.30. La romana ha probabilmente pagato un mese tiratissimo tra esami di maturità, convocazione in Coppa Europa, record italiano di categoria (4.42), attacco al record del Mondo. Un vero peccato perché oggi poteva arrivare davvero la consacrazione. La diciottenne deve comunque andare fiera di quanto messo in mostra e dei grandi progressi di questa prima parte di 2013: ne potrà trarre giovamento per il futuro.

Roberta Bruni rientrava da un infortunio e si è dovuta accontentare del quinto posto con un 4.15 centrato alla seconda prova. La primatista assoluta italiana (4.60, ma indoor) ha commesso poi tre nulli a 4.30, misura irrisoria sulla carta per il suo livello, ma forse non ancora nelle corde dopo i mesi di stop. Non abbiamo però capito la strategia di gara. Perché rifiutare 4.20 e 4.25? Se centrati avrebbero garantito il podio.

L’oro è andato a una sorprendente Alena Lutkovskaia. L’inattesa russa conquista il titolo con un 4.30 al primo colpo. Solo l’olandese Pluim ha provato a fronteggiarla tentando i 4.35, ma non c’è stato nulla da fare: argento con 4.25 (alla terza).

 

Faustino Desalu stringe i denti e, dopo il grandissimo quinto posto sui 200m, trascina la 4×100 azzurra a favoloso (e quasi inaspettato) bronzo. Giacomo Isolano parte alla grande e consegna un cambio perfetto a Lorenzo Bilotti, 100m in grande spinta, testimone a Roberto Rigali che pennella una curva da  bacio (che scoperta!) e tutto nelle mani di super Eseosa che si scatena sul rettilineo.

40 secondi secchi per un terzo posto su cui nessuno avrebbe scommesso: infilate addirittura Francia e Gran Bretagna, Germania a soli quattro centesimi, mentre la Polonia trionfa in 39.80. Questo è il quinto quartetto juniores di sempre a livello italiano: che spettacolo!

 

Ottavia Cestonaro, dopo il favoloso oro nel triplo con super rimonta all’ultimo salto, non riesce nell’impresa di fare doppietta col lungo. La veneta si ferma all’ottavo posto con un 6.07 stampato al terzo tentativo. Per salire sul podio, però, serviva davvero abbattere il proprio personale di 6.27, al momento ancora una mission impossibile, soprattutto dopo quattro giorni intensi di gara. L’ucraina Bekh si prende il bronzo con 6.44, la britannica Sawyers è d’argento con 6.63, la tedesca Mihambo si prende l’oro con addirittura 6.70.

 

La 4×400 femminile chiude a un sorprendente quinto posto con il nuovo record nazionale di categoria: un ottimo 3:37.61 per Ilenia Vitale, Irene Morelli, Raphaela Lukudo, Lucia Pasquale.

La 4×400 maschile è settima con un 3:11.44 corso da Mirko Romani, Francesco Conti, Luca Cropelli e Vincenzo Vigliotti.

 

Un clamoroso Italo Quazzola sbuca fuori nel finale dei 3000m siepi e chiude la sua prova in un sorprendente quinto posto, migliorando il suo personale a 8:55.65: il quarto posto era a un centesimo, il bronzo a un secondo. Davanti hanno fatto gara a sé Viktor Bakharev e Zak Seddon: il russo conduce sempre in testa, ma nel corso dell’ultimo chilometro il britannico scappa via e vince (8:45.91, con un vantaggio di 1.9 secondi). Ci si aspettava qualcosa in più dai gemelli Zoghlami, tunisini diventati italiani un paio di settimane fa: Osama chiude settimo (8:59.62, personale), Ala addirittura 12esimo (9:17.42).

 

Lorenzo Dallavalle fa la cavalletta sostanzialmente sui livelli del suo personale e chiude in sesta posizione con un buon 15.51. Davanti si è volato con l’armeno Leon Aghasyan che ha superato la barriera dei sedici metri (16.01), mentre tutti gli altri che hanno preceduto l’azzurrino hanno realizzato anche il proprio personale. Edoardo Accetta realizza il personale (15.37) e si classifica nono a soli cinque centimetri dalla finale vera.

Gian Piero Ragonesi scaglia il suo disco a 56.98m, migliora ulteriormente il proprio personale e si classifica in settima posizione. Martin Pilato, invece, si fermava a 54.62m rimanendo fermo in ultima posizione.

 

La 4×100 femminile non va oltre la sesta posizione finale. Martina Piergallini, Sabrina Galimberti, Silvia Corbucci e Johanelis Herrera Abreu corrono in 45.34. La Germania campione in carica non termina la prova; titolo alla Gran Bretagna col record nazionale (43.81).

Stefano Migliorati chiude in ottava posizione gli 800m, distaccato dal gruppone in 1:53.46.

Ci aspettavamo qualcosa in più da Desirée Rossit che, arrivata bene a 1.78, si fermava di fronte al muro dei 181cm. Per il bronzo bastava 1.84 (l’ucraina Herashchenko), ma per l’oro serviva addirittura volare a 1.90 (l’ucraina Tabashnyk), misura con cui Alessia Trost vinse il Mondiale di categoria lo scorso anno.

Anna Stefani non ha preso il via nella finale dei 5000m.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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