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Basket,Europeo: può l’Italia puntare davvero al podio?
Manca ormai poco più di un mese all’evento più importante per la nostra pallacanestro azzurra, l’Europeo che si svolgerà dal 4 al 22 settembre in Slovenia. Un appuntamento sul quale l’Italia punta tantissimo per tornare ai vertici del basket continentale dopo alcune edizioni che non ci hanno assolutamente visto protagonisti e dove la squadra azzurra ha lasciato più ricordi negativi che positivi.
In questa edizione sembra, però, essere cambiato qualcosa, perchè sono gli stessi giocatori, in primis Gigi Datome, ad aver parlato negli ultimi giorni di un’Italia che non deve avere paura di nessuno e che può puntare realisticamente ad un posto sul podio europeo. Sarebbe un risultato straordinario e forse anche al di sopra delle nostre aspettative, anche se sicuramente il gruppo che Simone Pianigiani si porterà in Slovenia è di un livello molto alto e ha tutte le carte per giocarsela con gli squadroni delle altre nazionali.
Un test molto importante per saggiare le ambizioni azzurre sarà già la prima sfida dell’Europeo con la Russia, una delle candidate alla vittoria finale. Contro i russi potremo già scoprire di che pasta è fatta la nostra squadra e se davvero possiamo inserirci nel lotto delle favorite ad una medaglia. La realtà parla di un gruppo molto forte, fatto si di giocatori al loro primo Eurobasket, ma che hanno accumulato una grandissima esperienza negli ultimi anni tra campionato italiano e coppe europee. Proprio la freschezza atletica dei vari Hackett, Gentile, Cinciarini, Melli e Polonara (sempre che siano presenti nei dodici) potrebbe portare grande giovamento durante una manifestazione lunga e logorante per le molte partite disputate nel giro di pochi giorni.
Parliamoci chiaro: il podio dipenderà quasi certamente dal rendimento della coppia Bargnani-Belinelli. Questo è l’asse su cui il nostro ct fonderà la sua nazionale e dai due NBA ci si aspetta davvero tantissimo, soprattutto in termini di leadership. Il Mago ha sempre peccato in questo ultimo fattore, ma la notizia del trasferimento a New York e di questa nuova avventura all’orizzonte, potrebbe regalarci un Andrea completamente diverso, più sereno e felice e che magari ha già una gran voglia di dimostrare ai propri dirigenti di essere uno dei più forti giocatori del Vecchio Continente. Chi non si è mai tirato indietro in termini di carisma e personalità è sicuramente il Beli, che anche nell’ultima stagione con i Bulls ha dimostrato di saper gestire momenti importanti (vedi gara 7 contro i Nets) e di prendersi le proprie responsabilità all’interno del parquet.
In termini di leadership e classe non sono da meno Travis Diener e Gigi Datome. Il primo sarà il play titolare della nazionale e la sua naturalizzazione potrebbe davver portare un grande cambiamento all’interno della squadra. Finalmente abbiamo quel giocatore che sa cambiare il ritmo all’interno di una partita, che sa mettere in ritmo i tiratori, manna dal cielo soprattutto per Belinelli, che necessita di un play che lo sappia accendere da un momento all’altro. Inoltre la presenza di Travis potrebbe permettere a Pianigiani di cambiare più volte il quintetto e di provare anche la funzione del doppio play, con l’eventuale inserimento di Hackett e Cinciarini, che potrebbero avere meno pressioni nelle gestione della palle e potrebbero ricoprire anche il ruolo di guardia.
Gigi è la terza stella della nostra nazionale e il neo contratto con i Detroit Pistons non può che portare maggior entusiasmo e voglia di far bene all’ala sarda. Già nelle convocazioni l’ormai ex capitano di Roma era stato il migliore insieme a Danilo Gallinari e forse proprio dalla scorsa estate è cominciata una nuova cestistica per Gigi, nominato MVP della stagione regolare nel campionato italiano, autore di una grande post season e non per ultimo capace di diventare il quarto giocatore azzurro in NBA.
Viene dunque da rispondere un grande SI alla domanda presente nel titolo di questo articolo. La cosa più importante, però, è quella di partire per la Slovenia senza la minima pressione e con la voglia di stupire partita per partita, crescendo prima di tutto di squadra e cercando successivamente di raggiungere un traguardo straordinario per far tornare l’Italia ai vertici del basket continentale, cosa che ormai non ci riesce dal lontano 2004, anno dell’ultimo grande risultato azzurro, la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene.
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
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