Ciclismo
Ciclismo: Alberto Contador, un declino inesorabile?
Che non fosse l’anno di Alberto Contador si era già intuito dal Giro del Delfinato. Vulnerabile e attaccabile in salita, scomposto a cronometro. Segni di nervosismo per una condizione che non arrivava, e che non è arrivata come avrebbe voluto. Lo scorsa Vuelta, vinta lottando con Purito Rodriguez e Valverde, in salita ha dato spettacolo, alzandosi sui pedali come nei giorni migliori e attaccando gli avversari a ripetizione.
In questo Tour gli è certamente mancata la gamba, non il coraggio e la volontà di voler ribaltare un verdetto già scritto. Per un corridore così vincente un podio sta stretto, quindi non si può biasimare per non essersi accontentato della seconda posizione.
Contador è uno dei cinque corridori ad avere vinto la tripla corona (Giro, Tour e Vuelta). Lo scorso anno è rimasto fermo per una squalifica è potrebbe anche aver pagato in questa stagione la sua inattività.
Come per tanti altri corridori, si ipotizza un errore nella preparazione atletica per questa stagione. Siamo sicuri che per Alberto ci siano ancora forti motivazioni che spingano l’atleta madrileno a dare sempre il massimo. Quest’anno aveva persino la squadra meglio attrezzata e questo rende la delusione ancora maggiore.
I piani per la prossima stagione sono ben precisi per Alberto, anche se non coincidono con quelli di Bjarne Riis. Il suo direttore sportivo lo vorrebbe al via della Vuelta, dove difende il titolo. Lo spagnolo invece ha dichiarato di aver bisogno di riflettere per prepararsi al meglio alla prossima edizione del Tour per dare filo da torcere a Froome e a tutti gli altri avversari.
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