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Ciclismo

Diego Ulissi, l’importanza di un successo

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Diciamo la verità: quel successo di sabato è quantomai fondamentale per Diego Ulissi. Intanto, per il prestigio che ricopre una vittoria al Giro di Polonia, corsa in decisa ascesa nella credibilità internazionale; secondariamente, perché ha vinto su un arrivo in salita mettendo in riga fior di scalatori; infine, perché riprende il filo dei trionfi che aveva lasciato in primavera.

Già, era dalla Settimana Internazionale Coppi e Bartali che il giovane toscano della Lampre non alzava le braccia al cielo: là, nella corsa dedicata al Campionissimo e a Ginettaccio, vinse la tappa di Sogliano al Rubicone e la classifica finale. Poi era seguito un periodo di appannamento in corrispondenza di quelle Classiche del Nord su cui puntava veramente molto: tredicesimo alla Freccia Vallone come miglior risultato, un piazzamento non certo soddisfacente. Saltati Giro e Tour, Ulissi ha dato prova di una buona condizione in salita già al Tour de Suisse, ma in pochi si sarebbero aspettati un suo successo a Madonna di Campiglio, nella prima delle due frazioni “dolomitiche” del Giro di Polonia.

Da anni si parla delle grandi potenzialità di Diego, che è senza dubbio uno dei talenti più cristallini del ciclismo tricolore: finora, il successo di tappa a Tirano al Giro d’Italia 2011 resta la perla più bella della giovane carriera del ventiquattrenne, ma quello di sabato entra di diritto in seconda posizione. E conferma, una volta di più, le ottime doti del toscano: brillante spunto veloce, più che buona resistenza in salita, discreto senso tattico. Con qualità del genere, la Freccia Vallone sembra poter essere davvero la “sua” corsa, ma qualunque altra classica potrebbe presto finire nel mirino di Ulissi.

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