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Ciclismo
Doping nel Tour 1998, Durand: “Mi dopavo, nessuno è fesso”
Tra i nomi venuti fuori nelle ultime ore, riguardanti i ciclisti che avrebbero fatto uso di EPO nel Tour de France del 1998, oltre a quello del vincitore Marco Pantani, c’è anche Jacky Durand. Il francese ha deciso di uscire allo scoperto sul sito di Eurosport France, per il quale svolge il ruolo di commentatore tecnico da diversi anni.
“Mi prendo la responsabilità delle mie azioni. Penso che nessuno sia fesso”, ha esordito l’ex ciclista, vincitore di tre tappe al Tour de France, di cui una proprio nel 1998, nonché di un Giro delle Fiandre e di una Parigi-Tours.
“Evidentemente, il pubblico rischia di fare un miscuglio tra quello che succedeva nel 1998 e quello che succede adesso. La nuova generazione non deve pagare le nostre stupidaggini dl passato. Oggi non penso a me, ma a loro. Non voglio che vengano discreditati con la scusa che la nostra generazione ha fatto delle sciocchezze. Il nostro sport è molto più pulito oggi, voglio che la gente lo capisca”.
“All’epoca, noi corridori avevamo lanciato un campanello d’allarme per far cessare queste pratiche. Avevamo quindi accettato che tutti i nostri campioni venissero conservati per migliorare ed accelerare la ricerca sulla rilevazione dell’EPO, ma a titolo anonimo. Alla fine degli anni ’90, era un massacro, il gruppo era impegnato in una corsa agli armamenti permanente. Non sapevamo come uscirne”.
“Quando vuoi vivere la tua passione e lavori da matti in modo pulito, ma ti ritrovi, nonostante tutto, privo di risultati rispetto alla concorrenza, fai un’analisi della situazione. E per vivere la tua passione, per partecipare ed avere successo al Tour de France, varchi la soglia. I francesi hanno iniziato più tardi ed hanno smesso prima rispetto agli altri”.
“A questo punto spero solo una cosa: che il Senato non si limiti a dare i nomi, ma che formuli delle vere proposte per ciò che concerne le riforme antidoping. Altrimenti, tutte queste dichiarazioni avranno il solo effetto di discreditare il nostro sport, che ha fatto la sua rivoluzione in materia di lotta antidoping prima della maggioranza delle altre federazioni”.
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com