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Euro Hockey Championship II: Italia ad altissimi livelli

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Quella che abbiamo visto primeggiare in questi giorni nell’Euro Hockey Championship, seppur di seconda categoria, è stata una nazionale femminile dal livello di gioco altissimo che non ha lasciato scampo a nessuna delle avversarie. Considerando anche l’età delle ragazze di mister Fernando Ferrara, il bilancio che si può trarre dalla trasferta in Francia a Cambrai è più che positivo, raggiunge quasi l’eccellenza. In più c’è stata, ma non si è fatta sentire, l’assenza di tre delle veterane del gruppo: Stefania Tosco, Augustina Di Bernardo e Giuliana Ruggieri non presenti per diversi motivi all’Europeo, nelle prossime competizioni torneranno a dare il loro contributo importante ad una squadra che non si vuole fermare più. Raggiunti gli obiettivi stagionali, forse anche di più del pensabile (quinto posto a Londra nel Round 3 di World League), ora le ragazze si prenderanno un meritato periodo di pausa per poi ricominciare con i campionati.

Ecco le parole del ct al sito Fih al termine della competizione, dichiarazioni che hanno il sapore della gioia del successo ma anche l’idea di un progetto per diventare grandi. “Sapevamo di essere la migliore squadra del torneo e lo abbiamo dimostrato, soprattutto in quest’ultima partita dove anche nel punteggio si è dimostrata la differenza che c’era tra azzurre e rivali. Oggi le ragazze, giocando senza la pressione della qualificazione ma con la voglia di vincere, hanno fatto uscire alla grande il loro valore. Oggi a Cambrai c’è stata una sola squadra in campo. La soddisfazione è tripla, perché ci siamo qualificate, abbiamo vinto la finale e abbiamo giocato in questo modo. Arrivare a vincere l’Europeo con un filotto di cinque successi su cinque significa che siamo in un processo di crescita; significa che c’è una squadra molto determinata che sa dove vuole arrivare. E questa squadra e il suo allenatore vogliono arrivare nelle prime dodici al mondo; vogliamo arrivare a giocare un Mondiale e partecipare all’Olimpiade. Le ragazze l’obiettivo lo hanno ben impresso; in passato ci siamo andati vicini e ce la siamo giocata, ma forse non eravamo ancora mature. Adesso stiamo dimostrando di esserlo. Noi dobbiamo entrare  in un circuito internazionale e fare attività a quel livello, il modello può essere proprio il Belgio, che è stata l’unica squadra, negli ultimi anni, capace di inserirsi tra le grandi abituali. Per farlo, però, occorre un programma mirato e un numero importante di partite ad alto livello, proprio come è stato in quest’ultimo anno.”

 

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