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Francesco Baldi in esclusiva: “Sono l’idolo di me stesso”

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Andiamo a conoscere un’altra giovane promessa del nostro ciclismo, dopo Davide Martinelli, ora è il turno di Francesco Baldi, a cui abbiamo preparato questa intervista:

Ciao Francesco, grazie per la disponibilità e per farti conoscere ai nostri lettori. Quali sono le tue caratteristiche da corridore?

“Salve, mi chiamo Francesco Baldi ho 17 anni e corro nella categoria junior (17-18 anni). A quest’età è difficile stabilire se un ragazzo va bene in pianura o in salita, ma lo si puó capire dal proprio consumo di ossigeno, dai Watt alla soglia che un corridore esprime e dalla struttura fisica. Sostanzialmente, dai dati che ho, dovrei considerarmi uno scalatore, anche perché ho fisico piccolo non ideale per la pianura. Peró per le gare che affronto bisogna essere dotati anche di uno spunto veloce e mantenere le alte velocità in pianura, cosa che io riesco a fare. Per questo dico che è difficile capire a quest’età cosa si è realmente”.

Come valuti la tua stagione fino a questo momento? Quali sono stati i risultati più importanti o più significativi?

“Riguardo la mia stagione ciclistica posso essere soddisfatto a metà. Purtroppo le gerarchie di squadra sono ben precise e quasi sempre non ho spazio nell’esprimere le mie doti in gara per un risultato individuale, appunto perché faccio da gregario al mio compagno di un anno più grande. Ma ho ottenuto un ottimo piazzamento alla prima tappa del giro del Friuli Venezia Giulia, 15esimo assoluto e 5 tra i giovani. Essendo alla mia prima esperienza di corse a tappe, lo considero un buon risultato.

Come risultati importanti quest’anno, oltre all’ottima prova al giro del Friuli, non ne ho avuti altri. Mi piazzo ogni domenica nei primi 20, ma non sono a lottare per le prime 5 posizione per ordini di “squadra”. Ma credo che aiutare il compagno mi faccia bene nel crescere e poi magari l’anno prossimo, quando avró carta bianca, potró concentrarmi solo sulle mie performance”.

In corso in questi giorni c’è il Tour de France. Sei ottimista per un futuro nel professionismo?

“Quello è un sogno di tutti, ma un obiettivo per pochi! Per passare professionista bisogna avere un enorme motore, costruito naturalmente, altrimenti non vai da nessuna parte! Io ho altri 4-5 anni per lavorarci sopra”.

Come vede un giovane come te questo ciclismo che fa più notizia per gli scandali del doping piuttosto che per le performance sulla strada?

“Il doping esiste in tutti gli sport, e non bisogna meravigliarsi. Perché se si vuole fare quello che fanno tutti gli sportivi bisogna fare ricorso per forza a qualcosa. Soprattutto nel ciclismo, se si vuole puntare sulle corse a tappe!
Forse il ciclismo è più bersagliato da questi scandali perché girano meno soldi rispetto al calcio, al tennis o ad altri sport di endurace.
Vi faccio un esempio: Se gli organizzatori di un Tour de France non vogliono che nessuno si dopi, perché magari potrebbe essere scoperto, devono diminuire i km delle tappe, la difficoltà e magari dare più giorni di riposo. Comunque sono più che certo che il ciclismo rispetto agli anni scorsi sia cambiato, questa è l’unica cosa certa, perché si vede!”.

I tuoi prossimi obiettivi stagionali?

“I prossimi obiettivi stagionali sono basati sul fare qualche risultato nei primi 5, magari anche per un pó di morale, perché comunque faccio molti sacrifici durante l’anno, e forse il ciclista è quello che ne fa di più di ogni altro sportivo”.

Quali sono i tuoi idoli nel ciclismo, o nello sport se ne hai altri?

Mi interessa il tennis ma non lo pratico, anche se mi piacerebbe provarlo, magari in inverno e la corsa a piedi che fa parte in inverno della mia preparazione. Non ho un vero idolo nell’ambito ciclistico, mi piace molto Rodriguez, Contador oppure il nostro Nibali. Non ho un vero e proprio idolo: magari sono l’idolo di me stesso“.

nicolo.persico@olimpiazzurra.com

@nvpersie7

 

 

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