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Ciclismo
Giro Rosa: dalle azzurre segnali importanti
Se il Giro Rosa concluso ieri ha decretato, in un certo senso, l’umanità di Marianne Vos, capace di incorrere in giornate di crisi come una qualunque atleta normale, e il ritorno ad altissimi livelli di Mara Abbott, già vincitrice di questa corsa nel 2010, sono da registrare segnali importanti anche sul fronte delle azzurre.
Anzitutto, è stata spezzata una vera maledizione che durava da ben quattro anni, ovvero da quando Noemi Cantele-stavolta assente-vinse sul traguardo di Cerro al Volturno: dopo una lunga attesa, Giorgia Bronzini ha rotto l’incantesimo a Pontecagnano Faiano, con uno dei suoi sprint irresistibile che ha aggiunto un’ulteriore perla alla sua già grandissima carriera. Oltretutto, nelle ultime corse Giorgia sta dimostrando una grande tenuta anche su percorsi parecchio mossi, e questo potrebbe tornare molto utile in prospettiva Mondiali di Firenze.
Tatiana Guderzo, fresca di Tricolore a cronometro, ha invece disputato un Giro di assoluta regolarità, culminato con la seconda posizione conclusiva; la vicentina è da sempre un’atleta estremamente costante, capace di trovare gli acuti nei momenti più opportuni (soprattutto quando ci sono medaglie in palio, come recita il suo palmarès). In casa Cipollini-Giordana, buone anche le performance di Valentina Scandolara, quasi sempre all’attacco e, durante le prime giornate, leader dei gran premi della montagna.
Citazione d’obbligo per Fabiana Luperini, alla quale la carta di identità non fa certo paura: 39 anni compiuti a gennaio, l’ottimo stato di forma messo in mostra tra il Beigua e San Domenico le avrebbe garantito un posto sul podio di Cremona, prima del “fattaccio” della squalifica. Non è detto, comunque, che la Pantanina si arrenda così, potremmo presto rivederla a scattare in salita.
Ma se i quattro appena citati erano nomi tutto sommato attesi al varco, hanno destato particolare soddisfazione le prestazioni di due giovanissime. Anzitutto, Francesca Cauz, 21 anni da compiere a settembre: la trevigiana della Top Girls Fassa Bortolo è stata assieme alle big sulle montagne, sfiorando il successo di tappa e chiudendo comunque in settima posizione in classifica generale, risultato che le è valso anche la conquista della maglia di miglior giovane. La veneta alterna sapientemente ciclocross e strada e queste performance possono averla proiettata in una nuova dimensione. Infine, Barbara Guarischi, lombarda classe 1990 in forza alla Vaiano-Fondriest: due volte nelle cinque in volata, ha dimostrato di sapersi battagliare con profitto assieme ad atlete ben più rinomate, portandosi a casa questi piazzamenti davvero molto buoni.
foto tratta da pedaletricolore.it
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com