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Holly&Benji e Mila&Shiro: dal sogno all’amore per lo sport
C’era una volta Holly&Benji, indimenticabile ed indimenticato cartone animato giapponese basato sul mondo del calcio che ha rappresentato un appuntamento fisso quotidiano per tutti i ragazzi o quasi nati negli anni ’80-’90. La prima serie, quella storica, risale al 1982 (in Italia quattro anni dopo), mentre la seconda è datata 1994 (1999 da noi).
E allora diamo spazio ai ricordi: quanti di noi, magari con il migliore amico, hanno tentato il tiro simultaneo dei gemelli Derrick? Io sono tra quelli: non mi è mai riuscito!
Oppure le rovesciate del protagonista Oliver Hutton, l’attacco a valanga della Flynet, le bordate di Mark Lenders, il dribbling sopraffino ed elegante di Julian Ross. Chissà quanti ragazzini sono diventati degli ottimi portieri semplicemente perché spinti dal desiderio di emulare il mitico Benji Price.
Per i nostalgici, riassumiamo brevemente la storia della prima serie. Inizialmente Holly e Benji non si amano, tutt’altro. Ognuno vuole dimostrare all’altro di essere più forte, ma la sfida tra le rispettive squadre termina in perfetta parità anche dopo i tempi supplementari: è il bello dei cartoni, si concludono sempre come vorremmo che vadano a finire… A quel punto i due vengono selezionati nella stessa squadra per affrontare il Campionato nazionale. Ovviamente, per complicare le cose, Benji si fa male ad un ginocchio e salta tutto il torneo, rientrando solo in finale. Qui però, insieme ai gol di Holly ed agli assist di Tommy Becker, risulta decisivo per battere la Muppett dell’antipatico Mark Lenders, il quale nella serie successiva si rivelerà comunque un tenerone.
E come dimenticare, poi, Mila&Shiro? Quante ragazze, allenandosi in palestra, avranno pronunciato il celebre “attack!” della protagonista al momento della schiacciata? E quante si saranno invaghite dello “Shiro” della situazione?
I cartoni animati dedicati allo sport non finiscono certo qui. Tra gli altri ricordiamo: “Mimì e la nazionale di pallavolo” (peraltro questa era la cugina di Mila Hazuki), “Tutti in campo con Lotti” (golf), “Slum Dunk” (basket), “Palla al centro per Rudy” (calcio), “Pat ragazza del baseball”, etc… (se ne conoscete altri, scriveteci, ne parleremo volentieri!).
Ebbene, vi starete chiedendo: perché si parla di cartoni animati su un sito di sport a 360 gradi? Perché forse, se siamo diventati così, amanti della sana competizione, di tutto ciò che comporta medaglie, trofei e vittorie, ma anche se sappiamo accettare le sconfitte con lealtà…forse il merito è di quando eravamo bambini e non ci perdevamo una puntata dei nostri eroi. Sognando di emularli, dentro di noi si sviluppava una tenace ed inesauribile passione per lo sport che, ora che siamo adulti, non accenna a spegnersi, anzi.
In un momento come quello attuale, dove lo sport sembra sempre più travolto da scandali doping, sospetti e cacce alle streghe, ci piace pensare, almeno per pochi secondi, che ogni vicenda termini come nei cartoni che guardavamo nella nostra infanzia: tutto come noi vogliamo che vada a finire.
federico.militello@olimpiazzurra.com