Ciclismo
I genitori di Pantani: “Marco non è mai risultato positivo”
Paolo e Tonina Pantani sono persone estremamente combattive e non accettano che il nome del loro figlio Marco sia inserito nella black list dei corridori che avrebbero fatto uso di sostanze dopanti al Tour de France 1998, vinto proprio dal campione romagnolo.
“Marco Pantani non è stato soltanto un grande campione che ha portato lustro e prestigio allo sport italiano ed all’Italia, è stato soprattutto una brava ed onesta persona” e ancora “Le leggi stabiliscono se una persona ha barato e le leggi hanno sancito per sempre che nostro figlio è una persona pulita; Marco è famoso in tutto il mondo per le sue imprese sportive, per la sua classe, per il suo coraggio. Marco è diventato un mito. È stato sottoposto a centinaia, forse migliaia di controlli antidoping, a tutte le ore del giorno e della notte, in qualsiasi parte del mondo, nel pieno rispetto delle regole sportive e civili. Non è mai risultato positivo, non è mai stato squalificato, non è mai stato declassato. Eppure nonostante questa elementare e notoria verità il suo nome viene periodicamente, quasi scientificamente accostato al doping”: questo il contenuto di una lettera dai toni quasi drammatici che i coniugi Pantani hanno voluto far pervenire a tutti i mezzi di comunicazione. ” Non è una valvola di sfogo del nostro privato dolore, non è la ricerca di un omertoso silenzio reclamato per un senso di pietà conseguente alla sua tragica fine; il nostro è il naturale diritto e l’essenziale dovere che come genitori ancor oggi ci compete per tutelare, nei limiti delle nostre possibilità, il suo nome, il suo onore ed il rispetto della legge” – chiosano Paolo e Tonina.
foto tratta da altapulsaciones.com
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com