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‘Italia, come stai?’ (Seconda parte): hockey e pallamano, è la svolta?

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Sono due gli sport di squadra in cui l’Italia, nella sua storia, non ha mai conquistato vittorie e medaglie a livello internazionale: hockey prato e pallamano. Finalmente, dopo anni di attesa, il trend sta cambiando: da semplici comparse, ci stiamo affacciando da protagonisti sulla ribalta internazionale.

Chi davvero sta compiendo passi da gigante è la Nazionale femminile di hockey sul prato. Già qualificarsi al terzo turno della World League, ovvero tra le prime 16 nazionali al mondo, rappresentava di per sé un risultato storico. A Londra, poi, le azzurre, si sono addirittura superate, dimostrando di aver raggiunto un livello tale da poter competere ad armi pari o quasi con qualsiasi avversaria, come dimostrano i successi su Stati Uniti e Sud Africa, o la sconfitta di misura con la Gran Bretagna medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2012, passando da un primo tempo in cui abbiamo messo paura alle formidabili “Leonas” dell’Argentina. La Federazione da anni sta facendo un ottimo lavoro ed i risultati sono tangibili. Dai raduni decentrati delle atlete, ai lunghi stage effettuati all’estero (quando le disponibilità economiche lo consentono), fino alle modalità di allenamento condivise dai club con la Nazionale: questi i punti di forza di un progetto che, oltretutto, guarda con attenzione allo sviluppo e la crescita del vivaio.
Quella azzurra è una compagine giovane, fresca, cui si aggiungono alcune veterane fondamentali anche nell’ottica di cementare il gruppo.
Nella finale per il quinto posto con gli USA le azzurre sono mancate dal punto di vista fisico, pagando dazio alle tante partite ravvicinate in pochi giorni. Proprio su questo aspetto si dovrà lavorare per compiere un ulteriore salto di qualità: serve una maggiore abitudine a sfide di questo livello, l’esperienza si matura solo confrontandosi con costanza con le compagini migliori del pianeta. Sono sei le azzurre che giocano all’estero, cinque nel prestigioso campionato argentino. Altre sono corteggiate da importanti squadre europee. Insomma, l’hockey prato italiano, grazie a queste meravigliose ragazze, è entrato in una nuova dimensione. Il primo obiettivo, naturalmente, è rappresentato dalla qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016, mai così alla portata. In mezzo, però, un percorso di crescita che prevede tra poche settimane gli Europei di seconda divisione, dove le azzurre andranno a caccia della promozione tra le prime 8 del Vecchio Continente, e tanti altri importanti banchi di prova intermedi. Con la consapevolezza che, proseguendo su questa strada, un giorno si potrà vincere qualcosa di prestigioso.

Conclusi i trionfali Giochi del Mediterraneo di Mersin 2013 (clicca qui per l’approfondimento), ci piace soffermarci sulla pallamano, disciplina che ha ben figurato in Turchia.
In campo maschile, l’Italia ha chiuso al quarto posto dopo aver vissuto un torneo da assoluta protagonista, sconfiggendo anche la Serbia finalista agli Europei del 2012. La cura dell’allenatore Branko Dumnic, affiancato al direttore tecnico Franco Chionchio, ha portato subito i suoi frutti. Una Nazionale, quella del Bel Paese, composta da molti oriundi che hanno contribuito non poco ad innalzare il rendimento complessivo della squadra. Certo, il campionato italiano resta un torneo dai contenuti modesti rispetto agli standard europei, dunque i nostri giocatori sono costretti ad emigrare all’estero per migliorare sotto il profilo tecnico e atletico. La strada è ancora molto lunga, ma l’Italia sembra aver ormai abbandonato il triste ruolo di “Cenerentola” e raggiunto una posizione che le consentirà quanto meno di provare a qualificarsi ai grandi eventi nel prossimo futuro.

Ancora più interessante, sebbene abbia mancato le semifinali a Mersin, appare la crescita della nazionale femminile, con gran parte delle atlete che nel corso dell’anno partecipano al Campionato sloveno con l’Esercito Futura Roma. Per la prima volta, insomma, la pallamano italiana può contare su delle professioniste vere e proprie, che si allenano due volte al giorno e non sono obbligate a lavori supplementari per “sbarcare il lunario”. Nel corso di una stagione, le azzurre hanno così colmato il gap di tenuta fisica alla distanza che le separava dalle avversarie, come testimonia la sconfitta di misura patita contro le campionesse d’Europa del Montenegro, peraltro presenti in Turchia quasi con la squadra tipo. L’obiettivo dichiarato delle azzurre sarà quello di qualificarsi agli Europei del 2014: il girone con Spagna, Olanda e Turchia lascia ben sperare (passano le prime due). Come nel caso dell’hockey, poi, stiamo parlando di una squadra molto giovane, con margini di miglioramento tutti da scoprire ed una qualità che cresce partita dopo partita. Si stanno ponendo le basi, dunque, per la definitiva ascesa della pallamano italiana. Era ora.

federico.militello@olimpiazzurra.com

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