Judo
Judo: otto medaglie a Mersin, ma manca l’oro
Si sono chiusi da poco i Giochi del Mediterraneo e dal judo sono arrivate per i colori azzurri otto medaglie. Purtroppo è sempre mancata la conquista del metallo più prezioso e l’assenza di uno oro non può rendere del tutto soddisfacente la spedizione dei nostri judoka.
Infatti va ricordato come in Turchia non fossero presenti per ragioni strettamente geografiche le superpotenze dell’Est (Georgia su tutte) e del Centro Europa (Germania e Olanda) e anche una nazione come la Francia non aveva assolutamente portato i migliori atleti.
Nel complesso sono arrivate quattro medaglie d’argento e altrettante di bronzo, ma anche alcune grandi delusioni, su tutte Elio Verde ed Edwige Gwend. Cominciamo proprio la nostra analisi da questi due passi falsi davvero insospettabili all’inizio della manifestazione e che lanciano un campanello d’allarme su due dei nostri migliori talenti e sui quali puntiamo per ottenere grandi piazzamenti anche nelle rassegne continentali ed iridate. Il campano è stato subito eliminato nella categoria dei -66kg, mentre la Gwend, super favorita all’inizio della competizione, non ha rispettato assolutamente i pronostici e nei -63kg ha chiuso addirittura al quinto posto, dopo aver perso la finale per il bronzo con la marocchina Rizlen Zouak. Da entrambi ci aspettiamo un repentino riscatto nelle prossime gare.
La rassegna si era aperta con l’ottimo risultato di Valentina Moscatt, capace di conquistare la medaglia d’argento nei -48kg, cedendo in finale solamente alla favorita turca Ebru Sahin. Nella stessa giornata era arrivato anche il secondo posto di Martina Lo Giudice, che ha dovuto interrompere la propria cavalcata per colpa della slovena Bedeti.
Sempre nel primo giorno può avere qualche rammarico Fabio Basile, bronzo nei 60kg, ma che poteva ottenre anche un metallo più prezioso, visto che alla fine l’oro è andato al sorprendente marocchino Moudatir.
Ottime indicazioni sono arrivate anche da Walter Facente, che ha sfiorato l’oro in una finale molto combattuta contro il serbo Kukolj. Il judoka azzurro si è comunque reso protagonista di un ottimo torneo ed una delle cartes su cui il ct Pino Maddaloni deve assolutamente puntare nei prossimi impegni internazionali.
L’ultima medaglia d’argento è quella di Assunta Galeone nei -78kg, ma l’avversaria in finale era di tutto rispetto, visto che si trattava della francese Mentouopou, n°25 della classifica mondiale.
I restanti tre bronzi sono stati conquistati rispettivamente da Vincenzo D’Arco (-100kg), Enrico Perlati (-73kg) e da Massimiliano Carollo (-81kg).
Il risultato finale, almeno in numero di medaglie, è stato lo stesso dell’edizione precedente disputatasi a Pescara, ma in quella circostanza erano arrivati ben tre ori, cosa che in Turchia è mancata assolutamente. Importante è sapere come più della metà delle medaglie vinte a Mersin siano arrivate da ragazzi sotto i 23anni e quindi sono dati che fanno ben sperare per il futuro del judo italiano, disciplina che da sempre ha regalato grandi gioie allo sport italiano e che negli ultimi anni ha faticato molto ad ottenre risultati di prestigio. Il lavoro del commissario tecnico Pino Maddaloni sarà quello di valorizzare questi giovani e di riportare al successo talenti puri come Gwend e Verde. Un progetto ambizioso, ma che siamo sicuri si possa realizzare
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
foto tratta da
cla87
3 Luglio 2013 at 15:09
Se la si vuole sapere tutta, ELIO VERDE reduce da un intervento al ginocchio dell’anno prima… in gara ne ha avvertito di nuovo lo stesso problema, proprio durante il combattimento nonostante la grande forma fisica, e quindi l’eliminazione al primo turno è imputata anche a ciò, infatti non riuscirà a competere in alcuni prossimi appuntamenti internazionali in attesa di ristabilirsi quanto prima. Gli allarmismi direi che possono dirsi a zero!
Federico Militello
3 Luglio 2013 at 14:09
Niente da dire sul fatto che scegliere di cambiare una categoria sia una scelta coraggiosa e, effettivamente, da campione.
Però bisogna anche avere l’onestà di dire che l’eliminazione al primo turno ai GdM, per un campione come lui, non è stato un buon risultato. Avremmo forse dovuto scrivere: “Eccellente prestazione, malgrado la prematura eliminazione”??? Non avremmo detto il vero e questo anche Elio lo sa.
Ciò premesso, il verbo deludere non offende nessuno, ma anzi testimonia la nostra consapevolezza secondo cui gli atleti avrebbero potuto fare molto di più a Mersin.
cla87
3 Luglio 2013 at 12:28
la vera delusione piuttosto è leggere questo articolo un po’ infelice. Tutti bravi a salire sul carro dei vincitori e altrettanto bravi a demolire un singolo evento che non comporta alcun campanello d’allarme. Elio Verde 5° classificato alle olimpiadi (quindi 5° judoka più forte nel mondo!) e oro nel 2009 a Pescara (quindi era campione in carica della precedente edizione dei giochi a soli 21 anni!) c’è da dire che ha fatto una scelta: il cambio di categoria. Una decisione che significa lasciare le certezze precedenti, dei successi ottenuti nei 60 kg e vedersela con nuovi avversari per riconquistarsi sul tatami una nuova ascesa, quanti avrebbero avuto gli attributi di fare lo stesso?!POCHI SICURAMENTE POCHI…anzi, vista da fuori, si direbbe una cosa completamente da matti!I veri campioni possono tutto, anche permettersi come dice l’articolo ‘un passo falso’, ma va bene! Quando si tornerà a vincere ci sarà più gusto a ridere di essere stati una delusione per qualcuno. Lo spettacolo del judo è, e resta comunque, Elio Verde!