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La Turchia è pronta per i Giochi Olimpici?
Attualmente le città ufficialmente candidate ad ospitare i Giochi Olimpici del 2020 sono solo tre: dopo infatti numerosi tentativi, tra i quali anche quello dell’Italia con Roma, solo Madrid, Tokyo ed Istanbul sono rimaste in lizza per l’organizzazione della trentaduesima edizione della più grande manifestazione sportiva del mondo.
L’ultimo periodo ha rappresentato un importante banco di prova per la Turchia e per le sue capacità organizzative in occasione di grandi eventi sportivi: il Paese diviso tra l’Europa e l’Asia ha infatti ospitato i Giochi del Mediterraneo nella città di Mersin, dal 20 al 30 giugno scorsi, mentre sono ancora in corso i Mondiali di calcio Under 20, che si concluderanno il 13 luglio.
Allo stesso tempo, il Paese è stato sconvolto da forti ondate di protesta contro il governo del Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan, in carica dal 2003. Il governo conservatore è stato soprattutto accusato di voler cancellare uno dei fondamenti della Turchia moderna, la laicità, che la distingue da quasi tutti gli altri stati a maggioranza musulmana. Ma il governo ha risposto alle proteste popolari con la repressione, dimostrando ancora una volta come il governo turco non disdegni l’uso della forza. La Turchia è infatti anche nota per la forte repressione del popolo curdo, del quale le autorità turche negano addirittura l’esistenza.
Se l’uso della violenza da parte del governo spesso non ferma l’organizzazione dei grandi eventi sportivi – un esempio sufficiente è quello degli Europei U21 di calcio svoltisi in Israele – ci chiediamo se, a causare una eliminazione virtuale di Istanbul dalla corsa ai Giochi Olimpici 2020, non possano essere gli evidenti difetti organizzativi che hanno caratterizzato soprattutto i Giochi del Mediterraneo di Mersin.
Le poche informazioni date ai Comitati Olimpici dei Paesi partecipanti, la scarsa chiarezza del programma, i cambiamenti dell’ultimo minuto hanno creato non pochi problemi sia alle delegazioni che a chi ha cercato di fare informazione sui Giochi di Mersin. La palese disorganizzazione ha portato addirittura la Francia a ritirare la propria rappresentativa in diversi sport, in quanto gli atleti non sarebbero stati abbastanza tutelati.
Volendo poi aggiungere un ultima pecca, dobbiamo ricordare come l’atletica turca sia stata sconvolta di recente da uno scandalo doping che ha coinvolto le principali atlete del Paese, il che non rappresenta certamente un bel biglietto da visita per lo sport turco.
Tenendo conto di tutti questi elementi, possiamo dire tranquillamente che la Turchia non ci sembra in grado di organizzare un’edizione dei Giochi Olimpici, che comportano difficoltà ed esigenze di gran lunga maggiori rispetto a quelle dei Giochi del Mediterraneo. Probabilmente il Paese dovrà attendere alcuni cambiamenti importanti, tra i quali quello del Governo, per aspirare seriamente a mettere in piedi un evento di queste dimensioni.
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com