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Narcos si spaccia per giocatore di baseball: arrestato!

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Giocava in serie A di baseball sotto falso nome, ma in realtà era un narcotrafficante: Eriberto Jimenez Melo, 35enne originario della Repubblica Dominicana arrestato a maggio dai Carabinieri di Parma nel maggio scorso in esecuzione di un mandato di cattura internazionale dopo una condanna a 25 anni di reclusione in Gran Bretagna.

A darne notizia la federazione italiana di baseball con una nota. “Jimenez Melo è stato arrestato nella notte tra il 6 e il 7 maggio dai Carabinieri di Parma su sviluppo di specifica indicazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Udine – recita la nota federale -, che eseguivano il mandato di cattura e di arresto europei emessi il 13 novembre 2008 e il 1 ottobre 2009 dalla Corte Reale di Ipswich e dalla Corte dei Magistrati di Westminseter”. Eriberto Jimenez Melo, “accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, era stato condannato in contumacia a 25 anni di reclusione. Era ritenuto uno dei 10 ricercati più importanti del Regno Unito“.

Melo nel contempo si trovava nei pressi di Parma, «dove viveva – aggiunge la federazione italiana di baseball – sotto la falsa identità di Marco Cesar Da Silva Freitas, cittadino portoghese nato l’11 aprile 1974. Con questa identità, era stato tesserato nella stagione 2012 dalla Farma Crocetta e aveva disputato il campionato di Serie A federale». Non male il suo rendimento stagionale: “Per la cronaca, il suo rendimento era stato piuttosto buono (media battuta .352) – prosegue con divizia di particolari la Fibs -, ma appare azzardato definirlo un campione, come si è letto on line”.

Una vicenda che però secondo la federazione tocca marginalmente il mondo del baseball: “La Fibs non ha nulla da aggiungere a commento di questo fatto di cronaca nera – conclude la nota federale – che tocca il mondo del baseball nella misura in cui tocca la Provincia di Parma, nella quale Melo risiedeva». Eriberto Jimenez Melo è stato estradato dal carcere di Parma martedì 9 luglio, dopo che la Corte d’Appello di Bologna ne ha disposto l’estradizione in Inghilterra.

L’operazione è stata eseguita dal “Serious Organized Crime Agency” del Regno Unito.

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