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Nuoto: l’enigma mondiale di Federica Pellegrini

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Federica Pellegrini è tornata alle gare, in un 2013 dichiarato ‘sabbatico’ dopo il flop londinese, concentrando le proprie attenzioni sui 200 dorso, disciplina a lei sconosciuta prima del ritorno con l’ex tecnico Philippe Lucas.

La 24enne veneta, chiusa nello stile libero dalla concorrenza delle rivali francesi, statunitensi ed australiane, pare aver trovato nella nuova specialità un’arma vincente in vista dei prossimi appuntamenti internazionali, ovvero i Mondiali di Barcellona 2013 e, più a lungo termine, le Olimpiadi di Rio 2016. Ma l’azzurra può veramente sognare una medaglia nella rassegna in terra iridata in programma dal 28 luglio al 4 agosto?

I numeri, in uno sport come il nuoto, parlano chiaro. Al momento Federica Pellegrini ha il sesto tempo mondiale (2’08”05, ottenuto agli Assoluti di metà aprile), con un importante divario dalle prime tre atlete (Missy Franklin a 2’05”68, Elizabeth Pelton a 2’06”29 e Belinda Hocking a 2’07”17). Ora come ora, dunque, il podio è distante. Ma da un connubio sportivo con il francese Lucas ci si può aspettare di tutto, quindi sognare è lecito e, come si suol dire, non costa nulla.

La stessa italiana ha recentemente dichiarato di puntare alla finale, per poi prendere come un ‘di più’ il risultato dell’atto conclusivo. E proprio la spensieratezza potrebbe giocare un ruolo vincente al fianco dell’azzurra, naufragata a Londra – ma anche a Pechino nei 400 sl – sotto il peso della tensione e, invece, assolutamente non favorita a Barcellona. Sarà un vantaggio? Lo scopriremo entro un mese, certo è che se dovesse arrivare un sorprendente parziale di 2’06” basso (ovvero due secondi in meno del personale della veneta), il bronzo sarebbe ampiamente alla portata.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: bella.it

1 Commento

  1. Luca46

    5 Luglio 2013 at 17:49

    Mah … quest’anno mi sembra difficile. A una campionessa del genere niente è precluso nel dorso tanto che nello stile. Dipende da quanta voglia ha di lavorare duro. Potenzialmente è la piu’ forte.

  2. Federico Militello

    5 Luglio 2013 at 10:03

    Ragazzi, non è detto, io sono convinto che Federica può tornare a vincere, magari proprio nei 200 dorso…

  3. Gabriele Dente

    4 Luglio 2013 at 22:40

    Purtroppo credo che il meglio della carriera di Federica l’abbiamo già visto…
    Per quanto possa impegnarsi nei 3 anni a venire, ormai l’inerzia mi sembra cambiata, e non credo che riuscirà a stare dietro alle lanciatissime atlete nuove, né nel libero, né nel dorso. L’ultima occasione della sua carriera questa straordinaria campionessa l’ha avuta dopo Shanghai 2011, quando poteva e doveva presentarsi a Londra 2012 al meglio delle condizioni. Ma purtroppo l’ha gettata al vento complicandosi la vita con una gestione che ai più (dall’esterno, ben s’intende!) è sembrata scellerata. Ho un rammarico (ma è grande…): aver visto un talento del genere vincere “solo” un oro olimpico, quando invece avrebbe potuto dominare lo stile libero in maniera ben più netta di quanto non dica il suo ricco medagliere.

  4. Luca46

    4 Luglio 2013 at 21:20

    Per come la vedo io il tutto parte dalla preparazione in vista delle olimpiadi di Londra. Dopo anni intensi si è presa una pausa, distratta da molteplici impegni mondani, per poi rimettersi in careggiata per mi giochi londinesi. Evidentemente qualcosa non ha funzionato nella preparazione o il rietro è stato piu’ difficoltoso di quanto lei si aspettasse. Fatto sta che c’è stato il flop. Ora serve resettare il tutto e trovare nuovi stimoli. A mio avviso la scelta del dorso ha una duplice valenza: 1) evitare la pressione mediatica di gareggiare nello stile affrontando le migliori ed avendo così la scusa gareggiando nel dorso di non avere obbiettivi prefissati o aspettative mediatiche. Del tipo quel che viene viene. 2) Puo’ anche essere che gli allenamenti dopo molti anni fossero diventati noiosi, cambiare stile le permette di migliorare la condizione aerobica con degli stimoli diversi e senza pressione appunto. Quindi anche un fattore psicologico.
    Se poi la forma dovesse tornare quella dei giorni migliori passare allo stile non sarebbe un problema. Così facendo per il moemnto non ha avversari da temere ne brutte figure da fare. In ogni caso per quanto fatto per il nuoto italiano sinora merita solo che applausi. Un atleta ha anche il diritto un bel giorno di sentirsi stanco.

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