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Open Championship: Jimenez vecchio volpone, Molinari 11°

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Il vecchio leone non muore mai. Miguel Angel Jimenez, 49 anni e talento infinito, guarda tutti dall’alto dopo il secondo round dell’Open Championship, concluso con un solido 71 (Par), con due birdie e altrettanti bogey; lo spagnolo, finora, è stato l’unico a non patire i trabocchetti di Muirfield, volando in testa con 139 (68 71, -3). Un link che si è inasprito nuovamente con il passare del tempo, tant’è che il taglio è schizzato a +8 solamente nel tardo pomeriggio, quando il vento si è alzato sensibilmente e i green sono diventati durissimi. Di conseguenza, sono pochi i giocatori con score sotto il par, solamente nove.

In quattro inizieranno le ultime 36 buche con 140 (-2), tra cui spiccano i nomi di Tiger Woods (69 71) e Lee Westwood (72 68), di fatto i principali candidati alla vittoria in questo momento. Errori ridotti all’osso per lo statunitense, conservativo dal tee e decisamente aggressivo dal fairway, tattica tra le più azzeccate in questi primi due giorni di gara. Super prestazione, invece, dell’inglese, in club house con il miglior punteggio di giornata (insieme a Schwartzel), -3. Ad un tiro di schioppo da Jimenez, anche lo svedese Henrik Stenson (70 70) e lo statunitense Dustin Johnson (68 72).

Il leader di ieri, Zach Johnson, anche penalizzato dall’esser partito nel pomeriggio, ha perso quattro colpi, chiudendo con 75 e scivolando in 6a posizione con 141 (-1). Ne ha persi tre (74) lo spagnolo Rafa Cabrera-Bello (67 74), mentre ha dilapidato nelle seconde 9 quanto di buono costruito in precedenza l’argentino Angel Cabrera (69 72). Altalenante, ma alla fine pari al par, lo scozzese Martin Laird (70 71).
Solitario, a chiudere la top ten, lo statunitense Ryan Moore, con 142 (72 70, par).

E’ un +3 che sa di occasione persa per Francesco Molinari, opaco ma comunque nelle zone alte della classifica, al 11° posto con 143 (69 74, +1). Nessun birdie per Chicco, ma soltanto un bogey ed un doppio bogey che lasciano un po’ di amaro in bocca.
Semplicemente irriconoscibile Matteo Manassero, alla terza eliminazione al taglio in tre Major. A far maggiormente scalpore, però, è l’altissimo punteggio realizzato, un incredibile +15 (157 – 76 81) frutto di un giro disastroso in +10, con otto bogey, due doppi bogey e un birdie; il veronese conclude così addirittura in 141ma posizione, per un torneo da dimenticare il prima possibile.

Pochi big nella top ten, qualcuno a ridosso ma anche molti in difficoltà. Con Chicco, all’11° posto (+1) ci sono anche Adam Scott, Charl Schwartzel, Ian Poulter e Phil Mickelson. 20° (144, +2) Jason Day, 34mi Graeme McDowell e Martin Kaymer (145, +3), 39mi Matt Kuchar e Brandt Snedeker (147, +4), 50mi Sergio Garcia e il detentore del titolo, Ernie Els (149, +6), mentre sono al 59° posto Jason Dufner, Keegan Bradley e Gonzalo Fdez-Castano (150, +7). Clamorosamente eliminati Luke Donald, Justin Rose – n. 3 al mondo – (152, +10) e un irritante Rory McIlroy n. 2 al mondo. (154, +12).

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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