Seguici su

Oltre Cinquecerchi

Open Championship: svetta Johnson, ma Molinari c’è! Manassero in difficoltà

Pubblicato

il

Comincia nel segno di Zach Johnson l’Open Championship, terzo Major stagionale. Lo statunitense, vincitore del Masters nel 2007, fa registrare un eccellente 66 (-5) nel suggestivo scenario di Muirfield (Par 71), il link scozzese per eccellenza, e può guardare tutti dall’alto, sfruttando a pieno le migliori condizioni del campo nella mattinata. Quattro birdie, un eagle ed un bogey per lui, preciso soprattutto con il putt.

Johnson inizierà il secondo round con un colpo di vantaggio sulla coppia formata dallo spagnolo Rafa Cabrera-Bello e dall’evergreen statunitense Mark O’Meara, ancora competitivo a 56 anni suonati, al secondo posto con 67 (-4). O’Meara, inoltre, è uno dei pochi partiti nel pomeriggio ad aver realizzato uno score basso, in quanto il sole aveva praticamente reso i green delle lastre di vetro. Ottimo giro in 68 (-3) per un altro iberico, Miguel Angel Jimenez, per gli statunitensi Dustin Johnson, Brandt Snedeker e Tom Lehman e per il sorprendente indiano Shiv Kapur.

Entra prepotentemente nella top ten anche il nostro Francesco Molinari, 9° con 69 (-2); bravissimo Chicco a reagire, dopo un inizio shock con due bogey nelle prime due buche, infilando successivamente tre birdie di fila. Un altro colpo perso alla 7 sembrava rallentarne la corsa, ma il torinese ha saputo attaccare al momento giusto e siglare altri due fondamentali birdie. Un gioco molto solido il suo, impeccabile nel drive e, di riflesso, anche nel raggiungere il green in tempi brevi, dove il putt ha – fortunatamente – funzionato senza intoppi.
Stesso score anche per il n.1 al mondo Tiger Woods, in palla ma con ampi margini di crescita, per Phil Mickelson, per l’argentino Angel Cabrera e per altri due statunitensi, Todd Hamilton e Jordan Spieth.

Per un italiano che brilla, un altro arranca e non poco. Matteo Manassero è soltanto 92°, con un pessimo round in 76 (+5), derivante cinque bogey, un doppio bogey e la miseria di un eagle. Tralasciando il putt, arma migliore del veronese che non lo ha abbandonato nelle difficoltà, il resto del suo repertorio ha fatto cilecca, dal tee shot agli approcci. E sbagliare troppo spesso il primo colpo, a Muirfield, può essere letale. Urge un repentino cambio di marcia, per non salutare di nuovo precocemente il parterre.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità