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Pallanuoto: Settebello autoritario; nuvole sul Setterosa

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Al termine dei primi due turni dei tornei maschile e femminile di pallanuoto ai Mondiali di Barcellona 2013 è tempo di valutare le prime indicazioni fornite dalle nostre Nazionali.

Partiamo dal Settebello vincitore poco fa sulla Germania per 10-8 (clicca qui articolo e tabellino). Nei primi due quarti i ragazzi di Campagna hanno impressionato: solidissima la difesa, con i marcatori sincronizzati alla perfezione nello scalare sul portatore di palla anche in inferiorità numerica; fluida ed oliata la manovra offensiva, a tratti avvolgente e con soluzioni quasi sempre perfette per la conclusione a rete.
Raggiunto un vantaggio massimo di sei reti (8-2), gli azzurri hanno accusato uno scusabile calo di concentrazione, non tale comunque da mettere mai in discussione l’esito del match.

Nel complesso il Settebello ha destato sin qui un’impressione più che positiva, certamente autoritaria. L’oro iridato di due anni fa e l’argento olimpico di Londra 2012 hanno accresciuto esponenzialmente l’autostima di un gruppo rodato ed ormai entrato nell’apice del proprio rendimento considerando l’età media e la maturità dei suoi componenti. Tradotto: questa squadra si pone come obiettivo minimo la semifinale. A quel punto sarà una questione di dettagli, episodi. Ma questa Italia ha tutto per esserci e giocarsela fino in fondo.

Altrettanto, purtroppo, non si può dire per il Setterosa. Vero che la formula (gli organizzatori sono riusciti a rendere inutile o quasi la prima fase!) permette a tutte le squadre di qualificarsi agli ottavi di finale…semplicemente partecipando. Tuttavia la prestazione delle ragazze del ct Fabio Conti contro l’Ungheria è stata sconcertante. Troppo brutta per essere la vera Italia. Le azzurre sono sembrate timorose, incerte, persino spaesate. Ne è emerso un divario enorme con le magiare, sulla carta (ce lo auguriamo…) bugiardo. D’altronde una Nazionale che solo un anno e mezzo fa vinceva i Campionati Europei, non può di colpo essere piombata ad un livello di rincalzo sulla scena internazionale. Perché, parliamoci chiaro, la sfida con l’Ungheria è sembrata a tratti una contesa tra un top team ed uno di seconda fascia. E l’Italia, ne siamo certi, non fa parte di questa categoria.
Dopo l’oro continentale, tuttavia, la selezione tricolore sembra essersi smarrita. Al contrario del Settebello, la vittoria non ha incrementato la sicurezza nelle proprie capacità, ma forse creato responsabilità eccessive in un gruppo ancora molto giovane. Fatto sta che da allora i risultati, tra Olimpiadi e World League, si sono rivelati ampiamente al di sotto delle attese.

Serve una scrollata, una scarica elettrica che infonda coraggio alla squadra. Perché si può anche perdere, ma non come avvenuto con l’Ungheria. Serve eliminare la rassegnazione preventiva. Con ogni probabilità ci attende un ottavo tutt’altro che agevole contro una tra Grecia e Canada. Per evitare un eliminazione precoce, servirà un altro Setterosa. Quello vero.

federico.militello@olimpiazzurra.com

Foto: Maragioglio

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