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Se Rio 2016 fosse domani…quante medaglie per l’Italia?
Negli ultimi giorni, sul gruppo FB di Olimpiazzurra (clicca qui per l’iscrizione), è impazzata una discussione molto gradevole e divertente, tipica di inguaribili amanti dello sport e dell’Italia come i nostri lettori. Il quesito era: se le Olimpiadi di Rio de Janeiro cominciassero domani, quante medaglie vincerebbe l’Italia? Mancano tre anni e certamente appare azzardato fare delle previsioni. Ma quale stagione migliore dell’estate per fantasticare e divertirsi? In fondo la domanda dice: “se iniziassero domani…“. Per cui, giochiamo anche noi! Aspettiamo anche i vostri pareri nei commenti sottostanti e sul gruppo (o pagina Facebook, clicca qui per mettere “mi piace”).
Atletica: 1. Al momento l’unico in grado di coltivare ambizioni a livello mondiale, e di conseguenza olimpico, è Daniele Greco nel salto triplo. Alessia Trost, nell’alto, vale già le prime 7, ma appare ancora acerba per il podio. Nonostante la fibrillazione a livello giovanile, ai massimi livelli si fatica come mai in passato, essendo venuta meno anche la miniera d’oro della marcia.
Badminton, 0: attualmente nessun azzurro/a sarebbe qualificato in relazione ai passati criteri di qualificazione.
Beach volley, 0: lo smembramento della coppia Cicolari-Menegatti ha riportato all’anno zero il movimento femminile. Tra gli uomini, Lupo-Nicolai, dopo un ottimo avvio di stagione, hanno subito una flessione che li ha allontanati dalle primissime posizioni.
Calcio, non giudicabile: non si è ancora vista all’opera la nuova nazionale di Di Biagio, dunque risulta impossibile sbilanciarsi, pur solo per gioco.
Canoa velocità, 0: è uno dei settori che fatica di più. Il ricambio generazionale è in atto, tuttavia procede a rilento.
Canoa slalom, 1: Daniele Molmenti e Stefanie Horn da podio. Almeno una medaglia potrebbe arrivare.
Canottaggio, 4: dopo Londra è avvenuta un’autentica sterzata. Merito del ritorno alla guida tecnica del dott. Giuseppe La Mura. Il doppio pl femminile di Milani-Sancassani attualmente rema verso il tetto del mondo. Bene in campo maschile il settore senior con doppio, due e quattro senza.
Ciclismo, 1: in campo femminile l’Italia resta la nazione leader, se possibile dopo aver ulteriormente ampliato il gap con le rivali. Su qualsiasi tipo di percorso, le azzurre sono in grado di colpire. Uomini, ad oggi, solo out-siders. Resta l’atavico problema della pista, anche se negli ultimi mesi si sono intravisti dei miglioramenti per quanto riguarda l’inseguimento (di certo non la velocità pura).
Ginnastica, 1: la nuova nazionale di ritmica, seppure profondamente rinnovata rispetto a Londra, possiede le carte in regola per puntare almeno ad un bronzo. Nell’artistica, invece, azzurri/e chiusi/e da una concorrenza straniera tremenda.
Golf, 0: il ritorno di questo sport ai Giochi Olimpici dopo 112 anni farà di questo appuntamento un obiettivo ambito dai giocatori, forse più di uno Slam. Al momento non vediamo da podio i nostri fratelli Molinari e Matteo Manassero. Fra tre anni, chissà…
Hockey, 0.
Judo, 0.
Lotta, 0.
Nuoto, 1: Federica Pellegrini, sempre lei. 200 sl o 200 dorso, ma una medaglia potrebbe giungere dalla fuoriclasse di Spinea.
Nuoto di fondo, 1: Martina Grimaldi resta una garanzia anche nella 10 km, distanza olimpica dove di recente ha deluso ai Mondiali di Barcellona (prima di rifarsi con gli interessi nella 25 km…).
Nuoto sincronizzato, 0.
Pallacanestro, 0: certamente la nazionale di Pianigiani è una squadra in grado di recitare un ruolo importante a livello internazionale, anche se le premesse positive dovranno essere valutate sul campo. L’Italia manca da troppo tempo dal vertice mondiale.
Pallamano, 0.
Pallanuoto, 1: comunque vadano i Mondiali, il Settebello resta una delle compagini più forti del pianeta. Ha perso molte posizioni, invece, il Setterosa.
Pallavolo, 1: uomini, ranking mondiale e risultati dell’ultima World League alla mano, da terzo posto alle spalle di Russia e Brasile. Completamente rinnovata la selezione femminile, ancora tutta da valutare, anche se con potenziale interessante.
Pentathlon, 0: azzurri sempre out-siders, ma podio tutt’altro che scontato.
Pesi, 0.
Pugilato, 2: fiducia ai due grandi veterani, Roberto Cammarelle e Clemente Russo, ancora al top nelle rispettive categorie.
Rugby a 7, 0: difficilmente l’Italia si qualificherà per Rio. L’unica flebile speranza è rappresentata dalla nazionale femminile.
Scherma, 5: Errigo-Di Francisca nell’individuale femminile del fioretto, 2 dal fioretto maschile (1 individuale ed 1 a squadre), 1 sciabola maschile. A Rio, salvo cambiamenti regolamentari, mancheranno le prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile, in pratica due medaglie molto probabili per l’Italia.
Sport equestri, 0: nel dressage abbiamo una Valentina Truppa in crescita, ma ancora troppo distante dal podio. Qualche chance in più, forse, per la competitiva squadra di completo trascinata da Vittoria Panizzon.
Taekwondo, 1: pur assente ai Mondiali per infortunio, Carlo Molfetta resta tra i migliori interpreti dei pesi massimi.
Tennis, 1: il doppio femminile n.1 al mondo composto da Sara Errani e Roberta Vinci è in grado di vincere su qualsiasi superficie, eccetto l’erba (che a Rio, comunque, non troveranno).
Tennistavolo, 0.
Tiro a segno, 3: tra Campriani, Zublasing, Amore, De Nicolo e Giordano, se le Olimpiadi cominciassero domani, questa disciplina sarebbe una di quelle su cui punteremmo di più. Le nuove regole, tuttavia, sembrano aver sfavorito il campione olimpico Campriani.
Tiro a volo, 3: Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi nel trap, Chiara Cainero nello skeet. Buone chance anche per double trap e skeet maschile. Le nuove regole, a differenza del tiro a segno, sembrano gradite agli azzurri.
Tiro con l’arco, 1: compatta la squadra maschile, campione olimpica in carica. Out-siders le ragazze.
Triathlon, 0: Fabian quasi da top5, ma i fratelli Brownlee e lo spagnolo Fernandez appaiono ancora fuori portata.
Tuffi, 2: sempre, fortissimamente Tania Cagnotto. In coppia con Francesca Dallapé (3 m sincro) o in singolo l’altoatesina è sempre da podio.
Vela, 1: Flavia Tartaglini (RS:X) ha mostrato grande continuità di risultati ai massimi livelli. Promettenti, ma distanti dal podio Conti-Clapcich (49er) e i nuovi equipaggi della classe Nacra.
Insomma, se le Olimpiadi iniziassero domani, secondo Olimpiazzurra l’Italia potrebbe portare a casa un bottino di 31 medaglie.
federico.militello@olimpiazzurra.com