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Serie A e calciomercato: il paradiso all’improvviso

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A sessioni di mercato contornate da disillusioni, false speranze e sogni infranti, con (presunti) beniamini in partenza per ogni dove, il calcio italiano ha assistito impotente per troppo tempo, recitando il ruolo di cash and carry: il riccone di turno prendeva la merce, portava (tanti) soldi e saluti al Bel Paese. Semplice. I grandi campioni, i fenomeni, se ne sono andati uno dopo l’altro nel corso degli anni: Shevchenko, Kakà, Ibrahimovic (due volte), Eto’o, Pastore, Sanchez, Thiago Silva, Lavezzi e, per ultimi, Cavani e Jovetic. Proprio gli addii degli ex Napoli e Fiorentina, però, stanno avendo un sapore diverso, particolare: pochissimi i rimpianti, praticamente rasenti allo zero, per dei fuoriclasse sbarcati all’estero ma – finalmente – rimpiazzati da altrettanti grandi giocatori.

I cosiddetti top player sono tornati a preferire il campionato italiano, la nostra eterna Serie A. L’intero sistema del calcio italiano sarà anche oltremodo scadente, stretto nella morsa di una burocrazia lenta e pressante (questione stadi) e di una mentalità generale da brividi, ma l’impagabile fascino del torneo nostrano va oltre, vince su tutto. Anche quando sembrava di dover assistere all’ennesima grande migrazione di talenti verso mete più ricche e competitive, con conseguente ed inevitabile impoverimento della qualità media del campionato. Non questa volta, non quest’estate. La Serie A si è presa il proprio personalissimo riscatto, ammaliando tre straordinari fenomeni, gente in grado di spostare gli equilibri di un’intera stagione: Carlitos Tevez, Mario Gomez, Gonzalo Higuain. Tre calciatori straordinari, che probabilmente solo i più ottimisti avrebbero sognato all’inizio di giugno. Juventus, Fiorentina e Napoli hanno bruciato mezza Europa per le loro nuove rispettive stelle, qualcosa che difficilmente si sarebbe potuto immaginare; in casi come questi, poi, a far la differenza è anche – e soprattutto – la volontà dei giocatori, che hanno irrimediabilmente scelto l’Italia. Tevez probabilmente l’avrebbe scelta comunque, alla luce del forte interessamento anche del Milan; SuperMario Gomez, invece, non ha avuto dubbi: o Fiorentina o Bayern Monaco, dove ha segnato qualcosa come 113 reti in 174 partite; media interessante, per usare un eufemismo, anche quella de El Pipita al Real Madrid, dove nonostante non fosse costantemente un titolare ha 121 reti in 264 presenze. Un attaccante tuttofare, capace di far tutto, e due bomber di razza inarrestabili, con unico chiodo fisso la porta, il gol. Stelle di livello internazionale già affermate, nessuna scommessa ma solamente certezze.

Eppure, quei tre non sono solo gli unici ad aver ravvivato il calcio e il calciomercato italiano. Sono i tre botti, i tre grandi nomi prepotentemente al centro dell’attenzione, ma ci sono anche nuovi arrivi meno blasonati forse, ma dalle indiscusse qualità. Su tutti Fernando Llorente (Juventus), ambito da tanti club internazionali come anche Rafael, José Callejon, Raul Albiol e Dries Mertens (Napoli) e Kevin Strootman (Roma). Talenti che cercheranno di mettersi in luce in un campionato difficile ed intenso, alla ricerca della definitiva consacrazione ed esplosione. E per farlo, non hanno scelto né la Premier, né la Liga, né il PSG o il Monaco, né la Bundesliga, ma la Serie A, peraltro in un anno chiave come quello che porta ai Mondiali. Dopo anni di sofferenze e vacche magre, finalmente la rivincita sul resto d’Europa e del Mondo, finalmente il paradiso, all’improvviso.

Foto: calciomercato.napoli.it

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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