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Tuffi
Tania Cagnotto, più forte del destino
I tuoi sogni, forse l’intera tua vita sono lì ad un passo. Li hai cullati per anni, coltivati con pazienza. All’iniziano ti sembrano distanti, nebulosi, quasi inarrivabili. Poi gradualmente assumono contorni definiti, reali, fattibili. In te cresce la consapevolezza di potercela finalmente fare. Poi finalmente arriva la tua occasione, magari doppia se sei fortunato. I tuoi sogni, la tua vita sono lì ad un passo, mai così tremendamente vicini. Li puoi accarezzare, ne puoi percepire l’essenza. Nel cielo terso, poi, si addensa una nube e tutte le tue speranze si infrangono prima in 20 e poi in 10 centesimi.
E’ la storia di Tania Cagnotto, fuoriclasse che aveva (ed ha…) due grandi obiettivi: vincere una medaglia olimpica e battere almeno una volta le “macchine” cinesi, ovvero le atlete che non sbagliano praticamente mai.
A Londra 2012 il bronzo sfuggì per 20 centesimi, quest’oggi l’oro iridato davanti alle asiatiche è sfumato per l’inezia di 10.
Una mano del destino beffarda, subdola, perfida, capace di proiettare in un abisso buio e senza fondo: possibile che non uno, ma due sogni debbano svanire per così poco? Un comune mortale si sarebbe arreso, magari cambiando registro e dedicandosi ad altro.
Tantia Cagnotto, invece, ha reagito con una forza di volontà che travalica la ragione. Dopo un attento periodo di riflessione al termine delle Olimpiadi di Londra 2012, ha deciso di riprovarci: un altro quadriennio per sfatare la ‘maledizione a cinque cerchi’. Oggi, dopo l’oro perso per 0.1 punti, nessuna lacrima ha coperto il volto dell’azzurra. Al contrario Tania ha sorriso alla vita, mostrandoci le fattezze dei due eroi omerici per antonomasia: Achille, per la fierezza e la dignità con cui reagisce alla sconfitta, ed Ulisse, per l’infinito e testardo peregrinare alla ricerca dell’amata Itaca.
I sogni, pur accarezzati, sono rimasti tali. E allora perché non continuare a sognare? Non sono forse i sogni il motore della nostra vita quotidiana? Tania va avanti, comunque vada, sola e più forte del destino.
federico.militello@olimpiazzurra.com