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Ciclismo

Tour de France 2013: a volte servirebbe solo più coraggio…

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A volte, servirebbe solo più coraggio. E nel ciclismo moderno, forse troppo legato a wattaggi e tattiche conservative, manca. Ed è mancato anche oggi, dopo una prima parte di gara da capogiro per tutti gli appassionati. Froome, a oltre 100 chilometri dal traguardo e con diversi GPM davanti, era da solo contro tutti.

La tanto attaccata, dagli appassionati, Sky si è disintegrata in meno di una salita, lasciando il capitano vulnerabile, se attaccato con constanza dagli avversari. Eppure nessuno è riuscito a metterlo alle corde, all’angolo, nessuno ha sferrato un colpo da K.O. al keniano bianco, oggi più che mai sull’orlo del burrone. L’ha lasciato da solo anche Porte, il suo uomo più fidato, crollato nella generale.

Le principali colpe ricadono sulla Movistar, che con due corridori come Alejandro Valverde e Nairo Quintana avrebbe veramente potuto ribaltare la situazione in classifica generale, attaccando direttamente la Maglia Gialla. Eppure non sono riusciti a scalfire un gruppo ormai frantumato.

La squadra spagnola, probabilmente, si è accontentata di puntare al secondo posto, ma in questo modo ha perso quella che potrebbe l’unica occasione per puntare alla prima piazza sui Campi Elisi. Una corsa a tappe di tre settimane non si vince solo con le gambe, ma anche con la testa e la tattica, spesso troppo sottovalutata.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: sykose.com

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