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Tour de France 2013: non ci sono più le gambe!

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Tre settimane di corsa, su e giù per Pirenei e Alpi, si fanno sentire. Il Tour de France 2013, come tutte le edizioni della Grande Boucle, è qualcosa al limite dell’umano: ma i corridori sono uomini ed è normale che, nel penultimo tappone di montagna, le energie siano venute meno, impedendo ai big anche solo di provare ad impensierire Froome, piuttosto che di battagliare per i restanti gradini del podio.

Oggi non c’erano le gambe. Da parte di nessuno, nonostante il lungo e per certi versi incomprensibile forcing della Saxo Bank, che non ha portato a nessuna azione né di Contador, né di un Kreuziger andato peraltro in difficoltà, in certi momenti, dopo le “frustate” dei compagni di squadra; ma anche Nairo Quintana, evidentemente, ha risentito delle fatiche di ieri. Il terreno sarebbe stato ideale: cinque salite una più impegnativa dell’altra, 204 km complessivi, arrivo al termine di una breve e veloce discesa che avrebbe potuto agevolare gruppetti di tre-quattro atleti, indipendentemente da ciò che succedeva tra i fuggitivi per la vittoria di tappa.

Domani è un altro giorno. Meglio, domani è l’ultimo giorno, perché poi la passerella in notturna sui Campi Elisi servirà solo a brindare e a festeggiare per aver portato a termine una grande impresa sportiva. Domani il chilometraggio è decisamente più breve, appena 125 km, e questo potrebbe permettere ai vari Quintana, Contador, Rodríguez di tirar fuori le ultime briciole di energia per giocarsi il podio. Le pendenze saranno severe soprattutto sull’ultima salita, ma chi vuole salire sui tre gradini del palco di Parigi non potrà non rispondere all’ultima chiamata.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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