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Volley, Final Six: Italia, in Argentina per vincere?

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Final Six: ci siamo. Tra meno di ventiquattro ore scatterà l’atto conclusivo della World League. A Mar del Plata (Argentina) sei formazioni pronte a battagliare per uno dei Trofei internazionali più ambiti (cliccate qui per il programma dettagliato).

Competizione strana perché mancheranno tutte le squadre che sono salite sul podio nella passata edizione: Polonia, Cuba e Stati Uniti.

 

Il Brasile è favorito d’obbligo. I campioni del Mondo arrivano belli carichi all’appuntamento, forti di un girone eliminatorio praticamente perfetto e in cui il gioco è migliorato costantemente. Ci sarà immediatamente la rivincita dell’ultima finale olimpica contro la Russia: non sappiano ancora quanti giocatori presenti in quella memorabile pratica saranno in campo questa settimana, ma ne vedremo chiaramente delle belle. Le due contendenti, ad ogni modo, non dovrebbe avere problemi a qualificarsi per le semifinali visto che il Canada, terza squadra della Pool E, non sembra in grado di impensierire le due super potenze. I sudamericani hanno sempre partecipato alle Finals (24) e sono in cerca del decimo successo. Dal punto di vista tecnico consueta attenzione al gioco totale degli uomini di Rezende, al palleggio disarmante e a una difesa sfiancante. Campioni a cinque cerchi potentissimi a muro e in battuta, ma l’Italia li ha già battuti a Surgut…

 

Sì, i ragazzi di Mauro Berruto sbarcano in Argentina con delle ottime possibilità. Subito confronto con la Bulgaria, nel ricordo di quanto successo a Londra: vittoria per 3-1 e bronzo al collo degli azzurri. Le due formazioni sono cambiate, anche se l’essenza è sempre la stessa. Occhio alle bombe bulgare, buon lavoro in ricezione e per Zaytsev e compagni potrebbe anche essere vita facile: se sfruttassimo al meglio il servizio, il compito si faciliterebbe di molto.

Il nostro sestetto sarà il consueto, quello che ha giocato tutta la World League, nonostante infruttuose polemiche delle ultime settimane sulle convocazioni (su giocatori che, in fondo, avevano giocato poco o nulla nei cinque weekend di qualificazione): Travica in palleggio, Ivan l’opposto e chiamato a trascinare i compagni, capitan Savani e Parodi le bande con Vettori pronto a inserirsi, super Birarelli e Beretta centrali (Piano pronto alla sostituzione), Giovi e Rossini i liberi.

L’altra partita con i padroni di casa non dovrebbe destare problemi, anche se il fattore campo si farà sentire.

Il percorso di avvicinamento è stato altalenante con cinque vittorie consecutive, una buonissima trasferta in Russia, poi il crollo a sorpresa con l’Iran, la sofferenza in Serbia e il rischio beffa, prima di una qualificazioni. Il gioco spumeggiante a tratti, troppo macchinoso in alcuni frangenti condito da tanti blackout che contro Brasile e Russia potrebbero costare caro.

 

Ad ogni modo l’Italia se la gioca con la Russia e deve temere il Brasile. Ma staremo a vedere. Non si vince la competizione addirittura dal 2000! Sarebbe ora di sfatare il taboo.

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