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Volley, World League: le pagelle di Italia-Russia

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Ieri sera una brutta Italia veniva nettamente sconfitta dalla Russia nelle semifinali della World League e diceva addio al sogno di tornare a disputare l’atto conclusivo della competizione dopo nove anni di assenza. Queste le pagelle degli azzurri scesi in campo.

 

IVAN ZAYTSEV: 6.5. L’unico che ci prova concretamente. Ma questa volta più che mai è l’unico faro che non basta ad illuminare una formazione spenta per lunghi tratti dell’incontro. Lo Zar mette a terra 17 punti, si prodiga addirittura in alcuni salvataggi nonostante il suo ruolo non lo preveda, prova a infondere grinta ai suoi ma senza successo. Solo grazie a lui l’Italia porta a casa il terzo set (parziale di 4-0), che serve però solo ad allungare l’agonia.

 

I FONDAMENTALI: 4. Letteralmente naufragati in 107 minuti. Il servizio è poco incisivo, ben al di sotto delle reali potenzialità di questa squadra; il muro non solo porta pochi punti (5 la metà di quello russo); la ricezione cede sotto le bordate avversarie e non facilita la ricostruzione del gioco; l’attacco è nettamente al di sotto del 50%. I consueti black-out e i classici errori banali completano l’opera.

 

CUORE e TENACIA: 9. Questi non mancano mai e li abbiamo visti nel terzo set. L’Italia, ieri sera, è stato sostanzialmente solo questo. Due grandissime qualità che non possono però bastare per portare a casa incontri di una certa levatura.

 

DRAGAN TRAVICA: 4. Il palleggiatore manca di lucidità, fornisce pochi palloni davvero invitanti e va spesso in confusione. Emblematico il fallo in palleggio che ha praticamente consegnato il set (e forse anche l’incontro ai russi). Non è stata una grandissima World League per il nostro regista: speriamo si riprenda al più presto.

 

CRISTIAN SAVANI: 5. Alterna alcune cose buone (diverse bombe importanti tengono comunque a galla l’Italia) con tanti, troppi errori che auto-affondano l’Italia. Emblematici alcuni palloni scappati via in ricezione.

SIMONE PARODI: 5.5. In fase offensiva si ferma al 45%. Viene murato svariate volte e il suo incontro peggiora col proseguire del match (salvo un paio di sussulti sul finire del terzo set e a metà del quarto).

 

THOMAS BERETTA: 4. Il peggiore in campo. Non riesce mai a murare gli attacchi degli avversari, cosa assai grave per un centrale. Tocca pochissimo e non alleggerisce minimamente il compito della difesa. I russi capiscono che è l’anello debole e sfruttano tantissimo il suo mani-out.

EMANUELE BIRARELLI: 6. Prova a fermare la marea russa, ma da solo può poco o nulla. Assurdo, però, che sia un centrale ad avere la percentuale in attacco più alta della squadra: questo fa capire le difficoltà riscontrate dalla nostra formazione.

SALVATORE ROSSINI: 5. La ricezione manca e non dà un contributo rilevante. Il libero cade sotto i colpi degli uomini di Voronkov.

 

LUCA VETTORI, FILIPPO LANZA, MATTEO PIANO e ANDREA GIOVI: S.V. Solo alcuni scambi nel terzo set (Vettori) e nel primo parziale (gli altri tre).

 

QUESITO DEL GIORNO. Russia troppo forte o Italia pasticciona?

DILEMMA DELLA WORLD LEAGUE. L’Italia è tra le prime quattro della World League. Ha vinto il bronzo alle Olimpiadi. Ma Brasile e Russia sono davvero una spanna sopra? Gli azzurri possono solo ambire alle posizioni di rincalzo, giocandosela con le varie Bulgaria, Serbia, Cuba, USA, Polonia?

IL FUTURO. Mancano due mesi agli Europei. Cosa ha lasciato questa World League all’Italia? Consapevolezza nei propri mezzi? A settembre le risposte a tutto.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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