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Atletica, Mosca 2013: una maratona senza l’Italia

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La maratona che si è svolta ieri ai Mondiali di Mosca 2013 ha rappresentato un evento storico per l’Italia, anche se in senso negativo: nessun rappresentante azzurro era infatti al via della prova. Eppure, fino a qualche anno fa, proprio la maratona rappresentava uno dei fiori all’occhiello dell’atletica italiana. Come è possibile questa involuzione?

Delle 39 medaglie vinte dall’Italia nella storia dei Mondiali di atletica, ce ne sono quattro che vengono, infatti, dalla maratona maschile. Il primo maratoneta azzurro a salire su un podio iridato fu il grande Gelindo Bordin, che fu bronzo nel 1987 davanti al pubblico di casa. Il veneto, inoltre, ha ottenuto in carriera anche due titoli europei, nel 1986 e nel 1990, ma soprattutto la medaglia d’oro olimpica a Seul nel 1988.

Nel 1999, a Siviglia, Vincenzo Modica riuscì addirittura a migliorare il terzo posto iridato di Bordin, salendo sul secondo gradino del podio nella gara vinta dallo spagnolo Abel Antón. L’anno precedente, Modica aveva già ottenuto il bronzo ai Campionati Europei nella gara vinta da Baldini.

In tempi più recenti, invece, è stato proprio Stefano Baldini a rimpinguare il medagliere della maratona azzurra. Bronzo mondiale nel 2001 e nel 2003, Baldini è l’unico italiano ad essere salito sul podio in due edizioni della maratona iridata. Nel suo palmarès, come noto, figurano anche l’oro olimpico di Atene 2004 e i due titoli continentali acquisiti nel 1998 e nel 2006.

Ancor prima dell’esistenza dei Mondiali, poi gli italiani avevano già brillato nelle maratone olimpiche: oltre allo storico episodio di Londra 1908 di Dorando Pietri, che sebbene non venga riconosciuto come vincitore resta uno dei maratoneti più noti della storia, bisogna ricordare l’argento di Romeo Bertini nel 1924 ed il bronzo di Valerio Arri nel 1920.

Insomma, un palmarès di tutto rispetto, ai quali si aggiungono gli ulteriori podi ottenuti agli Europei, al di là di quelli già ricordati di Bordin, Modica e Baldini: Aurelio Ghendini (bronzo nel 1934), Orlando Pizzolato (argento nel 1986 alle spalle di Bordin), Gianni Poli (argento nel 1990 sempre dietro Bordin) e Danilo Goffi (argento nel 1998 per una storica tripletta con Baldini e Modica) compaiono tutti nell’albo d’oro della massima rassegna continentale.

Il problema è che la tradizione ed i successi del passato non bastano per mantenere l’Italia ai massimi livelli nello sport più universale che esista: l’assenza italiana nella maratona maschile rappresenta una sconfitta per tutto il mondo sportivo italiano, e deve portare ad una seria riflessione da parte dei dirigenti su quale debba essere il ruolo dell’Italia nello sport mondiale. Altrimenti le maglie azzurre saranno sempre più rare sui podi che contano.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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